Prestiti Intesa Sanpaolo Opinioni e Recensioni

Recensione sui prestiti di Banca Intesa Sanpaolo, aggiornata con tassi e costi.

In questa recensione dei prestiti di Banca Intesa Sanpaolo andiamo ad approfondire tutte le varie soluzioni di finanziamento che questo istituto di credito propone ai suoi clienti. Vedremo inoltre le opinioni sui finanziamenti così da capire meglio se si tratta di prestiti che possono fare al caso proprio.

Banca Intesa Sanpaolo fa parte dell’omonimo gruppo, nato dalla fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI. Ad oggi è uno dei più importanti gruppi bancari in Europa, con oltre 4.200 filiali in Italia, più di 1.100 in tutta Europa, 3 filiali in America e 5 in Asia. Numeri importanti che rendono questa banca una delle migliori banche in Italia ed delle più fidate anche da un punto di vista dei prestiti personali da poter richiedere.

Prestiti Banca Intesa Sanpaolo

Sono diverse le soluzioni di prestiti personali, per dipendenti ed autonomi, che Intesa Sanpaolo propone ai suoi clienti.

ME Prestito Pensionati INPS

Il prestito per i pensionati INPS è dedicato a tutti i pensionati del settore privato e pubblico fino ad un massimo di 83 anni di età.

L’importo massimo che si può richiedere è di 75.000 euro, la durata massima di rimborso di 10 anni.

Questo prestito per pensionati viene rimborsato tramite rate mensili detratte direttamente dalla pensione netta.

Non ci sono spese extra.

E’ obbligatorio sottoscrivere un’assicurazione vita che protegga il richiedente e la banca da eventuali imprevisti.

Esempio di prestito con dati ripresi sul sito ufficiale per un prestito ad un uomo di 69 anni, con una pensione netta mensile di 1.100 euro:

  • rata mensile di 217 euro
  • 60 rate
  • TAN 10,80%
  • TAEG 11,44% (comprende il bollo di 18 euro trattenuto al momento dell’erogazione del prestito)

XME Anticipo TFS

Questo prestito è riservato a tutti gli ex dipendenti pubblici e statali in pensione che hanno maturato il diritto a ricevere la cessione del quinto TFS.

L’erogazione è in un’unica soluzione e non c’è bisogno di fornire nessuna garanzia aggiuntiva. Questo finanziamento è richiedibile anche se sei cliente di un’altra banca.

Il vantaggio di questo finanziamento è che potrai avere a tua disposizione sin da subito tutto il TFS accumulato, senza attendere la rateizzazione prevista dall’INPS. Il rimborso, verrà poi pagato direttamente dall’INPS all’istituto di credito.

XME Cessione del Quinto

Il prestito XME Cessione del Quinto può essere chiesto dai lavoratori pubblici e dell’amministrazione pubblica italiana, quindi forze armate, carabinieri, dipendenti pubblici e statali, oltre che come prestito per dipendenti privati, sempre con contratto a tempo indeterminato.

Le spese di istruttoria sono gratuite, l’importo massimo che si può richiedere dipende dallo stipendio che si ha, e la durata massima di rimborso è di 10 anni.

Non ci sono spese di istruttoria, il che rende questo prestito ancora più conveniente.

XME Prestito Cessione del Quinto può essere richiesto solo in filiale, il tasso di interesse è fisso per tutta la durata del finanziamento.

XME Prestito Facile

Si tratta di un prestito personale a piccole rate fino a 75.000 euro, la durata massima di rimborso di 10 anni.

In più, Banca Intesa Sanpaolo permette di attivare una polizza assicurativa a protezione del prestito (facoltativa, ricorda che puoi anche sottoscriverla con altre compagnie di assicurazione) e dà la possibilità di posticipare il pagamento delle rate in caso di necessità.

E’ un finanziamento che si può richiedere completamente online.

Esempio di simulazione e tassi di interesse:

  • rata 157€ al mese
  • importo richiesto 10.000€
  • durata 84 mesi
  • TAN 8,15%
  • TAEG 9,61%

XME Prestito Giovani

Questo prestito personale è dedicato ai più giovani e permette di avere fino a 30.000 euro da rimborsare entro 84 mesi.

Il TAN attualmente riportato sul sito ufficiale è del 8,15%, TAEG del 9,10% (alla data di revisione di questa recensione) per un finanziamento di 10.000€ da rimborsare entro 84 mesi.

E’ un prestito che si richiede e si gestisce completamente online, il tempo di risposta medio è di 24 ore dalla richiesta.

Si ha inoltre la possibilità di sottoscrivere un’assicurazione sui prestiti e di posticipare le rate nel caso in cui ce ne fosse bisogno.

L’unica spesa aggiuntiva è quella di istruttoria, pari al 2% dell’importo finanziato, con un minimo di 100 euro e un massimo di 500. Per il resto, è un prestito zero spese.

XME SpensieRata

Il finanziamento XME SpensieRata è una sorta di fido con il quale la banca ti dà fino a 2.500 sul tuo conto corrente (minimo 200€) con cui puoi affrontare le spese di tutti i giorni, anche quelle impreviste.

XME SpensieRata è un finanziamento che puoi rimborsare da 3 a 48 rate.

Richiedibile solo da app (quindi solo dai clienti Intesa Sanpaolo), è la soluzione ideale per chi ha bisogno di fare spese di piccoli importi e cerca, dunque, dei tassi di interesse convenienti.

Il rimborso avviene pagando rate mensili che includono il TAN massimo del 8,50% e il TAEG massimo del 11,4%, ripresi dal foglio informativo sul sito ufficiale alla data di fact checking di questo testo.

E’ un prestito 100% online che si può richiedere dal sito o dall’app.

XME Prestito Diretto

Si tratta di un finanziamento che ti permette di pagare tutti i tuoi acquisti comodamente a rate, TAN 0% e TAEG 0%, senza anticipo.

Questo finanziamento è valido solo per acquisti di oggetti di brand convenzionati, cioè Apple (ad esempio un finanziamento iPhone), Vespa e Samsung, tra gli altri. Controlla direttamente in banca quali sono tutti i prodotti che puoi acquistare e pagare a rate.

La durata di rimborso va da 6 a 120 mesi, e la richiesta per questo finanziamenti si può fare direttamente dall’app o dall’internet banking.

Prestito MotoConMe

Per chi vuole acquistare una moto a rate, MotoConMe è la soluzione ideale.

Fino a 4.000 euro da rimborsare entro 12 mesi e possibilità di richiedere il prestito completamente online (anche i documenti prestiti personali possono essere inviati tramite internet).

Questo prestito è senza interessi.

Prestito ViaggiaConMe

Si tratta di un prestito a zero interessi per dilazionare il costo dell’assicurazione annuale dell’auto.

La somma massima è pari a 4.000 euro, e la durata massima di rimborso è di 12 mesi.

Non ci sono spese accessorie da dover pagare.

Servizio Monorata

Il Monorata è un prestito per consolidamento debiti per un importo fino a 75.000 euro da rimborsare entro 10 anni al massimo.

Il consolidamento debiti è la possibilità di riunire le rate di più prestiti in uno solo, e il nuovo importo mensile è solitamente inferiore rispetto alla somma delle rate precedenti.

Banca Intesa Sanpaolo permette di sottoscrivere un’assicurazione a protezione del prestito, e di posticipare le rate nel caso in cui ce ne fosse bisogno.

Prestito Proteggi Mutuo

Si tratta di un prestito di importo massimo 30.000 euro per pagare la polizza Proteggi Mutuo.

La durata massima di rimborso del prestito è di 30 anni.

L’età massima per richiedere il prestito è di 69 anni, mentre alla scadenza del mutuo il richiedente non dovrà avere più di 74 anni.

Prestiti per lo studio: per Merito e StudioSì

per Merito è il prestito per finanziare gli studi. L’importo massimo che si può richiedere è di 50.000 euro e dipende dal percorso di studi scelto.

La copertura monetaria viene consentita sia per studiare in Italia, che all’estero. Inoltre, è possibile finanziare gli studi universitari, un master o gli studi post diploma.

La rata e la durata del prestito si possono adattare a seconda delle proprie esigenze.

L’importo del prestito viene ricevuto in 10 versamenti al massimo, mentre la durata di rimborso massima è di 30 anni.

StudioSì è un prestito pensato per tutti gli studenti che risiedono nel sud Italia e che rimangono al sud a studiare, o anche per gli studenti del nord che si spostano al sud per fare l’università. Si tratta di un finanziamento a tasso zero che ti dà fino a 50.000 euro a TAN 0,00% e TAEG 0,00%.

Mutui Banca Intesa SanPaolo

Diverse sono anche le possibilità per quanto riguarda i mutui casa. Il prodotto è uno solo, “Domus“, che però può essere richiesto per varie finalità e con diverse tipologie di tassi di interesse. In totale, vediamo 6 possibilità:

  • Mutuo abitativo e surroga a tasso fisso
  • Mutuo abitativo e surroga a tasso variabile
  • Mutuo rifinanziamento a tasso fisso
  • Mutuo rifinanziamento a tasso variabile
  • Mutuo per spese ed investimenti a tasso fisso
  • Mutuo per spese ed investimenti a tasso variabile

Anche nel caso dei mutui è possibile usufruire della sospensione della quota capitale per un periodo massimo di 12 mesi.

I mutui di Banca Intesa SanPaolo sono realizzati su misura, in quanto rispondono perfettamente alle esigenze di chi ne fa richiesta, sono flessibili, perché possono essere migliorati ulteriormente nel corso del rimborso per far fronte ad eventuali cambiamenti e nuove necessità.

Inoltre, sono dei mutui completi, in quando permettono di abbinare la Polizza Proteggi Mutuo sulla vita (assicurazione facoltativa), che protegge sé stesso e la propria famiglia.

Punti di forza dei prestiti Intesa SanPaolo

L’ampia varietà di finanziamenti (prestiti personali, cessioni del quinto e aperture di credito) permettono di avere soluzioni davvero personalizzate e “ritagliate” sulle proprie necessità.

L’opzione posticipo rate

Intesa SanPaolo dà a tutti i propri clienti la possibilità di posticipare alla fine del finanziamento il pagamento di un certo numero di rate pari alla durata del finanziamento meno 1.

Ad esempio, su un prestito della durata di 10 anni, si potranno posticipare al massimo 9 rate.

Per poter attivare questa opzione occorre aver rimborsato correttamente ed in tempo almeno le prime 12 rate. Inoltre, tra una domanda di posticipo e l’altra dovranno trascorrere almeno 12 mesi.

La condizione fondamentale è che tutte le rate trascorse siano pagate in maniera regolare.

L’opzione cambio rata

Questa opzione è interessante perché permette di aumentare o di diminuire l’importo della rata mensile.

Il cambiamento avrà un impatto sulla durata finale del finanziamento, che potrà essere estesa al massimo fino a:

  • 10 anni se la durata originaria del prestito era fino a 7 anni
  • 15 anni se la durata originaria del prestito era superiore a 7 anni

Si può chiedere di attivare il cambio rata dopo che siano state pagate le prime 12 mensilità e a condizione che tutte le rate passate siano state pagate con regolarità.

Prestiti Banca Intesa Sanpaolo opinioni

Banca Intesa Sanpaolo è uno degli istituti di credito più grandi in Italia, e su internet si trovano le opinioni di utenti e forum.

La scelta dei prestiti è decisamente ampia, come abbiamo avuto modo di vedere in questa recensione.

Come al solito, tuttavia, è importante chiedere più preventivi di prestiti, così da avere la certezza di trovare quello che possa andare meglio per le proprie esigenze.

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Su Gino Topini

Laureato in economia presso l'Università degli Studi del Molise, dal 2015 lavoro in Mondo Prestiti come redattore e specialista in prestiti e mutui. Appassionato di economia e finanza personale, ma anche di viaggi e libri.

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Prestiti NOIPA Insegnanti e Docenti Precari

Tutte le informazioni sui prestiti per gli insegnanti, da quelli richiesti da professori di ruolo fino a quelli per i precari. Parliamo sia di prestiti a insegnanti di scuole pubbliche e private.
Gino Topini

In questa pagina trovi i prestiti con cessione del quinto per insegnanti e docenti precari delle migliori banche italiane ed estere che offrono prestiti in Italia oggi 20 aprile 2024

Prestiti FaidaTe Prestiti per insegnanti pubblici e statali

TAEG
6.08%
Rata: 199.00€
Durata Esempio: 120 mesi (massimo 120 mesi)
Importi: Fino a 75.000 €
Dati sito ufficiale aggiornati il 10 novembre 2023

Prestiti con cessione del quinto per Insegnanti

Se sei un insegnante o un dipendente scuola e hai bisogno di un prestito personale, in questa pagina ti diamo tutte le informazioni per capire come trovare i finanziamenti migliori NOIPA per insegnanti di ruolo o anche docenti precari, e anche per insegnanti della scuola privata.

Prestiti per insegnanti di ruolo, NOIPA

Per gli insegnanti di ruolo diventa molto semplice riuscire ad ottenere un prestito NOIPA, che sia di piccole dimensioni o anche per importi fino a 30.000 euro. La stabilità del posto di lavoro è la migliore garanzia possibile per gli istituti di credito, che dunque tenderanno ad accettare praticamente ogni richiesta di prestito – anche se proveniente da cattivi pagatori / protestati.

Tutto quello che bisogna fare è rivolgersi ad una società finanziaria o una banca, presentare i documenti richiesti (solitamente un documento di identità, il codice fiscale e il certificato di stipendio e/o busta paga) e fare domanda. Nel giro di 24/48 ore si avrà già una risposta e, qualora positiva, nel giro di anche 1 ora si potrà avere la somma totale (o un acconto) accreditato sul conto corrente o postale.

Prestiti per docenti precari

Tutti gli insegnanti che si trovano in una situazione precaria da un punto di vista lavorativo possono accedere a finanziamenti personali solitamente concessi a particolari condizioni.

Se sei un professore non di ruolo e hai bisogno di un finanziamento per acquistare qualcosa di cui hai bisogno, probabilmente sei alla ricerca di prestiti per insegnanti precari. In questa sezione dell’articolo cerchiamo di rispondere a tutte le domande più frequenti in merito, se ne hai altre ti invitiamo a scrivercele pure nei commenti.

Il contratto di lavoro

Iniziamo con il dire che la prima particolarità di questi finanziamenti riguarda il contratto di lavoro. Il non essere di ruolo, la durata limitata del contratto (magari l’assunzione di un anno per una supplenza) possono rappresentare dei limiti a quanto si può richiedere.

Perché? C’è da considerare che tutti i prestiti personali ai lavoratori dipendenti sono concessi con la cessione del quinto dello stipendio, una soluzione che garantisce tassi di interesse molto vantaggiosi.

Questo comporta che la rata mensile massima che si possa pagare, ogni mese, sia pari a 1/5 dello stipendio netto.

Se si considerano i prestiti a tempo determinato, inoltre, si nota come la durata massima degli stessi può essere non superiore a quella del contratto di lavoro.

Pertanto, nella definizione della somma massima che si può ottenere, bisogna considerare queste due limitazioni.

Supponendo un insegnante che abbia un contratto di lavoro per 9 mesi e uno stipendio mensile di 1.000 euro al mese nette, la somma massima che potrebbe ricevere sarà:

200 € (pari a 1/5 dello stipendio) x 9 mesi  = 1.800 €

Limiti per i neoassunti

Altro limite è spesso rappresentato dal fatto che un insegnante precario è anche un neoassunto. Firmando un contratto di lavoro diverso ogni volta è come se si ripresentasse sempre la solita situazione.

I prestiti per neoassunti sono spesso soggetti a particolari limitazioni, ad esempio un’anzianità minima che va da 3 a 6 mesi. Si capisce come, se il contratto di lavoro dura 9 mesi (come nell’esempio precedente) e prima di fare domanda di prestito occorre attendere almeno 3 o 6 mesi, il tempo rimanente è davvero minimo per poter ottenere un finanziamento per un importo discreto.

Prestiti per insegnanti in scuole private

Lavorare in una scuola privata equivale, dal punto di vista lavorativo, ad avere un’occupazione presso un’azienda di qualunque altro tipo, solo più grande della media.

Solitamente il lavoro presso questi istituti di istruzione privati è prestigioso, vista la loro particolarità, anche se potrebbe non essere sempre il caso. Diciamo che chi lavora presso una scuola privata come professore, deve considerare sé stesso come un dipendente privato, per cui se si ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato, di solito non si hanno difficoltà a chiedere prestiti, mentre per i precari potrebbe essere un’altra storia, e in questo caso si applicano tutti i limiti previsti per i prestiti con contratto a tempo determinato.

Di seguito alcune agenzie dove si può fare domanda di preventivo online senza impegno:

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Prestiti per professori quasi in pensione

Di solito la richiesta della cessione del quinto quando si è prossimi alla pensione non rappresenta un problema. Dal momento in cui si smetterà di lavorare e ci si godrà il meritato riposo, automaticamente il finanziamento viene convertito in una cessione del quinto della pensione.

Per avere la certezza di ciò, in ogni caso, chiedete sempre alla banca o alla finanziaria che vi sta erogando il prestito.

Requisiti, documenti e caratteristiche dei prestiti per Insegnanti

Partiamo dai requisiti di cui si ha bisogno:

  • Assunzione da almeno 2 mesi (si parla pertanto di prestiti per neoassunti)
  • Un contratto di lavoro, anche a tempo determinato

Attenzione al fatto che in quest’ultimo caso la durata del finanziamento non può essere superiore a quella del contratto di lavoro stesso.

DOCUMENTI NECESSARI. Per la documentazione, invece, ti rimandiamo alla nostra pagina sui documenti necessari per richiedere un prestito, dove trattiamo in maniera più dettagliata l’argomento, ma potrebbe essere utile anche quella sui documenti prestiti personali.

TASSO DI INTERESSE. La formula del prestito per insegnanti rientra a pieno titolo nella cessione del quinto dello stipendio. Per questo motivo, i tassi di interesse sono solitamente molto vantaggiosi e convenienti. Ovviamente il tasso di interesse finale dipende molto dalla società finanziaria o dalla banca a cui ci si rivolge. In linea di massima diciamo che la convenienza c’è e si traduce in un tasso che difficilmente supera il 9-10%, con possibilità di scendere anche fino al 5%.

EROGAZIONE DEL CAPITALE. La somma concessa in prestito viene erogata solitamente tramite accredito diretto sul proprio conto corrente bancario o postale. A volte, se si fa esplicita richiesta, potrebbe essere possibile anche avere il finanziamento tramite assegno bancario a domicilio.

Conclusioni

La richiesta di un prestito per insegnanti può essere fatta sia presso una banca / agenzia finanziaria, oppure a seconda dei casi direttamente presso l’INPS. In questo caso si può anche parlare di prestiti Inpdap (o meglio dire ex-Inpdap) in quanto essi sono riservati ai dipendenti della pubblica amministrazione.

Quando si parla di prestiti personali siamo in una situazione un po’ particolare nel nostro paese. Il punto fondamentale è che una delle garanzie che le banche richiedono è una busta paga e un contratto di lavoro a tempo indeterminato. In mancanza, diventa difficile riuscire ad ottenere dei finanziamenti.

La situazione nella quale si trovano gli insegnanti italiani in questi anni è complessa: la precarietà del posto di lavoro, il contratto occasionale, la possibilità di una supplenza annuale e poi chissà, la difficoltà di diventare un insegnante di ruolo invece che uno precario.

Sono tutte cose importanti, che hanno i loro effetti negativi anche nel momento in cui si volesse fare un passo in più e richiedere dei finanziamenti personali. Spesso, infatti, la richiesta di prestito viene negata proprio in virtù del contratto lavorativo.

Nonostante questo sono sempre di più le imprese che propongono soluzioni di prestiti veloci per insegnanti e dipendenti della Scuola Pubblica, pensati appositamente per garantire a questa categoria di lavoratori la possibilità di ottenere un finanziamento conveniente e comodo, per cui non bisognerebbe mai smettere di cercare.

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Documenti per fare Domanda di Prestiti per Pensionati

Elenco dei documenti necessari per presentare domanda di prestiti per pensionati.
Gino Topini

I prestiti per pensionati sono una categoria di finanziamento che viene riservata, ovviamente, a chi “gode” di una pensione di anzianità. La maggior parte dei finanziamenti sono riservati a chi ha questo particolare tipo di pensione, in considerazione del fatto che non tutte le pensioni sono valide per poter domanda di credito (leggi quali sono le pensioni escluse).

Una delle domande che maggiormente si fanno in rete è relativa a quali documenti sono necessari per presentare domande di prestito per pensionati. In questa lista riportiamo quelli che solitamente vengono richiesti dalle società finanziarie e dalle banche, tenete presente che potrebbero esservene chiesti di diversi a seconda dei casi e dell’istituto di credito a cui ci si rivolge.

Leggi anche -> Documenti Prestiti Personali e Documenti cessione del quinto

Documento di identità

E’ fondamentale portare con sé una carta di identità o un passaporto, ovviamente validi. Non c’è alcun problema per quanto riguarda, invece, la scadenza del documento, nel senso che vengono solitamente accettati anche documenti che scadono di lì a poco.

Codice fiscale

E’ il documento che vi identifica dal punto di vista fiscale e c’è bisogno di averlo per fare domanda di finanziamenti. Potete usare sia la vecchia versione bianca e verde, che la nuova tessera sanitaria con codice fiscale.

Certificato di residenza

Per i cittadini stranieri UE è importante dimostrare di risiedere in pianta stabile nel nostro paese e il modo per farlo è il certificato di residenza. Se non lo avete già, potete rivolgervi al vostro comune oppure richiederlo online.

Attestato di soggiorno

Solo per i prestiti per stranieri, l’attestato di soggiorno è un documento che mette in evidenza il diritto a risiedere in Italia.

Documento attestante il reddito

E’ fondamentale, per ogni tipologia di prestito che si chiede, poter dimostrare di avere un reddito con il quale far fronte al rimborso delle rate periodiche. Nel caso del finanziamento per pensionati il documento richiesto è il cedolino della pensione, che vi arriva a casa dall’INPS o dall’ente pensionistico al quale fate riferimento. Solitamente è necessario presentare almeno due cedolini della pensione, riferiti ai due mesi precedenti a quello in cui si fa domanda di prestito.

Per maggiori informazioni ti invitiamo a leggere il nostro testo sui prestiti per disoccupati (anche senza garante) e quello sui prestiti senza busta paga.

Il modello ObisM

Si tratta praticamente della “carta di identità” della vostra pensione, un documento dal quale si attesta ogni mese l’importo che si riceve, al netto di eventuali trattenute.

E’ valido per i pensionati INPS, da qualche anno a questa parte non viene più inviato a casa ma bisogna esplicitamente chiederlo all’ente previdenziale. Per farlo avete due modi:

  • richiesta al patronato di fiducia, la cui assistenza è gratuita
  • richiesta online tramite il sito dell’INPS. In questo caso è importante essere registrati sul sito dell’ente previdenziale.

Documenti relativi ad altri finanziamenti in corso

Sappiamo che è possibile chiedere un nuovo finanziamento anche se ce ne sono altri già in corso. Ovviamente, la banca o la finanziaria terranno in considerazione questa eventualità per calcolare la somma massima che potete ricevere.

Per poterla ricevere ci si può rivolgere alla società finanziaria di cui si è già clienti.

Copia delle ultime bollette

A volte potrebbe essere richiesta una copia delle ultime bollette pagate (elettricità, gas, Sky o altre), utile per verificare se il richiedente è solvibile.

Copia dell’estratto conto bancario o postale

A seconda dei casi è possibile che venga richiesto anche una copia del proprio conto corrente bancario o postale, per verificare se ci sono delle uscite periodiche che potrebbero inficiare la capacità di rimborsare il finanziamento in questione.

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Piccoli Prestiti INPS ex-INPDAP: simulazione

Tutto sui piccoli prestiti INPS o ex-INPDAP: che tipologie ce ne sono, come fare il calcolo della rata periodica, chi può fare domanda. Guida aggiornata al 2017.
Gino Topini

Una delle soluzioni di piccoli prestiti Inps o ex-Inpdap per dipendenti e pensionati maggiormente richieste sono note come “Piccoli prestiti”. Dal nome si intuisce che si tratta di finanziamenti di piccola entità, utili per poter soddisfare delle temporanee esigenze di denaro velocemente e a condizioni vantaggiose.

Per riuscire a comprendere e a calcolare meglio l’importo dei piccoli prestiti INPDAP (o ex-INPDAP) è fondamentale affidarsi alle tabelle emesse dall’INPS (si, perché l’INPS gestisce, dal 2011, i prestiti per gli ex-INPDAP), che sono una sorta di prontuario di calcolo rata e liquidazione. A seconda del tipo di finanziamento, che vediamo qui di seguito, il prontuario consente di calcolare con esattezza il valore dell’importo netto che si può ottenere come finanziamento.

Se vuoi saperne di più, continua pure a leggere, mentre se vuoi un preventivo rapido e senza impegno, ecco le migliori offerte 2017 di piccoli prestiti per dipendenti e pensionati.

Leggi anche l’articolo su Convenzione INPDAP opinioni.

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Tipologie di piccoli prestiti INPS

Partiamo dal dire che i piccoli prestiti INPS possono essere suddivisi in 4 tipologie a seconda della durata:

  • annuale
  • biennale (2 anni)
  • triennale (3 anni)
  • quadriennale (4 anni)

Il tasso di interesse che viene applicato a tutte e 4 le soluzioni di piccoli prestiti INPDAP è del 4,25%, a cui bisogna aggiungere anche una ritenuta pari allo 0,50% per le spese di amministrazione. Da aggiungere anche la ritenuta per il contributo del fondo rischi, che può variare a seconda della categoria di richiedente.

Annuale

Il piccolo prestito annuale permette di avere una somma massima che è pari ad un mese netto di stipendio o di pensione.

Tale somma deve essere restituita entro 12 mesi di tempo.

Se il dipendente o il pensionato non hanno già in essere alcuna cessione del quinto possono richiedere una somma che arriva fino a 2 mensilità (da restituire sempre entro 12 mesi).

Per i pensionati resta fermo il limite del quinto cedibile.

Biennale

Questo finanziamento permette di avere una somma massima pari a 2 mesi di stipendio o pensione netta, da restituire entro 24 mesi.

Come per l’esempio di prima, se il dipendente o il pensionato non hanno attiva alcuna cessione del quinto è possibile ottenere fino a 4 mensilità (anche in questo caso la durata massima di rimborso non cambia).

Triennale

Seguendo l’andamento degli altri piccoli prestiti Inpdap (o ex-Inpdap che dir si voglia), quello triennale garantisce un finanziamento la cui somma è pari a tre mensilità nette di stipendio o di pensione.

La durata massima di rimborso deve essere di 36 mesi.

Nel caso in cui il richiedente non ha in corso alcun finanziamento può avere il prestito fino a 6 mensilità nette di stipendio o pensione.

Quadriennale

Chiudiamo con il prestito Inpdap per 4 anni, il cui importo massimo può essere di 4 mensilità nette da restituire entro 48 mesi.

Anche in questo caso la somma ottenibile si raddoppia (dunque può arrivare fino a 8 mensilità) se il richiedente non ha altri finanziamenti in corso.

Piccolo prestito INPS ex-INPDAP: simulazione, modulo e calcolo rata

Abbiamo capito che il piccolo prestito INPDAP è una tipologia di finanziamento che può essere rilasciata ai dipendenti pubblici o ai pensionati. Esso fa parte dei prestiti personali, che, a differenza di quelli finalizzati, non richiedono la presentazione di documenti prestiti personali specifici, se non la dimostrazione di essere in grado di risanare il debito, fornendo i dati sul proprio stipendio netto mensile. Non viene, però, richiesta alcuna motivazione per quanto riguarda la somma di denaro ricevuta, potendo essere spesa nel modo che più si preferisce senza doverlo dichiarare.

Talvolta, si può avere la necessità di calcolare in anticipo la somma del piccolo prestito INPDAP che è possibile richiedere. Vediamo di seguito come fare.

Iniziamo col dire che il piccolo prestito INPDAP, ormai, viene chiamato così solo per abitudine, perché di INPDAP gli è rimasto ben poco, essendo passato di recente sotto proprietà dell’INPS. Esso ha, comunque, mantenuto tutte le funzionalità precedenti. Il piccolo prestito INPDAP va restituito tramite rate mensili, che si basano sul valore economico del proprio stipendio, con l’aggiunta di un tasso d’interesse.

Un esempio di calcolo

Ovviamente, la parte più difficile resta il calcolo dei tassi d’interesse. Facciamo, quindi, un esempio pratico, ma, come abbiamo detto in precedenza, potete farlo anche voi collegandovi direttamente al sito dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

Poniamo il caso di avere uno stipendio lordo mensile di 1.500 euro – la somma della retribuzione totale fissa si trova scritta sulla propria busta paga – e di volerne calcolare le relative rate. Nel caso di questa cifra, viene calcolato dall’INPS uno stipendio netto di 1.221,97 euro, con un piccolo prestito ex INPDAP disponibile di 1.234,85 euro, impostando un debito rateale sulla base di un anno, con la somma richiesta pari a uno stipendio. A questa cifra bisogna, poi, aggiungere gli interessi, che, in questo caso specifico, rappresentano l’1,4750% su base annuale, ovvero 18,74 euro al mese. Ci sono da sommare ulteriori cifre come il Fondo di Garanzia (3,81 €), le Spese Amministrative (6,35 €), le Spese Postali (3,31 €) e l’esazione di 3,18 euro. Se i calcoli sono giusti, il totale da rimborsare dovrebbe essere di 1.270,24 euro, con rate mensili da 105, 85 euro. Più l’età del richiedente aumenta, più aumentano anche i tassi.

Oltre alla simulazione, sul sito dell’INPS è disponibile anche il modulo da compilare per richiedere il piccolo prestito INPDAP.

Calcolare le rate del piccolo prestito INPS anche online

Non è complicato calcolare la cifra del prestito che si vuole ricevere, insieme alle varie tasse, sulla base del proprio stipendio mensile, ed è possibile farlo anche online. Per esempio, sul sito dell’INPS sono disponibili delle tabelle con tutti i dati e le istruzioni dei vari tassi, stabiliti a seconda dello stipendio e dell’età del cliente.

Per chi non volesse perdere tempo, è stato, inoltre, reso pubblico un sistema automatico che è in grado di fornire tutti i dati di un piccolo prestito ex INPDAP solo fornendo alcune informazioni, che equivalgono, semplicemente, allo stipendio lordo percepito e al tipo di prestito che si vuole ottenere.

È, infatti, possibile richiedere un prestito su base annuale, diviso in rate da 12, 24, 36 e 48 mesi. Per ogni anno viene, fornita la cifra equivalente a quella netta di uno stipendio mensile. Quindi, ponendo il caso che si necessiti di un piccolo prestito INPDAP da restituire nell’arco di due anni, la somma che potrà essere fornita sarà quella di due mesi di stipendio, salvo alcune eccezioni in cui è possibile richiedere un totale massimo doppio (in questo caso, 4 mesi).

Approfondimenti e conclusioni

Per approfondimenti ti rimandiamo alla nostra guida completa ai prestiti INPS, alla guida completa sulla cessione del quinto e al calcolo della cessione del quinto per i prestiti a pensionati.

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Laureato in economia presso l'Università degli Studi del Molise, dal 2015 lavoro in Mondo Prestiti come redattore e specialista in prestiti e mutui. Appassionato di economia e finanza personale, ma anche di viaggi e libri.

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Finanziamenti Banca AideXa

Gino Topini

Tra le varie tipologie di finanziamenti aziendali, quelli di AideXa Banca sono delle soluzioni che possono fare al caso di qualunque tipologia di attività imprenditoriale, dal piccolo imprenditore e libero professionista, fino alle grandi società di capitali SpA.

Leggi la nostra recensione sui prestiti aziendali Banca AideXa per scoprire le varie soluzioni e le opinioni su questi finanziamenti.

Opinioni Prestiti AideXa

Riepilogo dei voti
3,60
AideXa è alla posizione numero 5 nella media dei voti.
Suddivisione dei voti *
Trustpilot
3.60, 197 voti
?
* Trasparenza: i voti sono stati ripresi dai principali siti web di confronto in data 4 dicembre 2023 e ne è stata fatta una media matematica. In questo modo non devi confrontare tutti i siti ma hai qui già il riepilogo.

Banca AideXa è sicura?

L’idea di Banca AideXa nasce nel 2018 con l’obiettivo di diventare un istituto di credito rapido e semplice, sempre pronto a rispondere alle esigenze delle aziende.

Ancora oggi AideXa è una start-up che sta crescendo e che genera un hype sempre maggiore intorno a sé.

Dal punto di vista della sicurezza, è un istituto di credito regolarmente iscritto all’Albo delle Banche, quindi pienamente autorizzato ad operare in Italia.

Prestiti Banca AideXa recensioni

Sono 4 le tipologie di prestiti che Banca AideXa propone ai suoi clienti.

X Garantito Mini, fino a 25.000€

E’ il piccolo prestito pensato per le ditte individuali, i liberi professionisti e le società di persone.

Questo prestito è coperto per l’80% dal Fondo di Garanzia per le PMI:

  • importo da 5.000 a 25.000€
  • restituibile in 12 o 24 rate mensili
  • tasso fisso
  • richiesta completamente online, in 20 minuti ricevi la risposta
  • senza garanzie
  • richiesti almeno 2 anni di attività ed almeno 50.000€ di fatturato

X Instant, fino a 100.000€

X Instant è il finanziamento che può essere richiesta dalle ditte individuali, dalle società di persone o da quelle di capitali, l’accredito in banca lo si riceve dopo 2 giorni dalla firma del contratto.

Può essere usato per acquistare beni strumentali per l’azienda, per comprare forniture o per aprire un nuovo cantiere, ad esempio.

  • importo da 10.000 a 100.000€
  • restituibile in 12 rate mensili
  • tasso fisso
  • richiesta completamente online, in 20 minuti ricevi la risposta
  • puoi usare il finanziamento per qualunque esigenza finanziaria
  • senza garanzie
  • richiesti almeno 2 anni di attività ed almeno 100.000€ di fatturato

X Garantito, fino a 300.000€

X Garantito è il finanziamento pensato alle società di capitali per far fronte alle spese di gestione aziendali, per acquistare le materie prime o anche semplicemente per pagare le imposte o per consolidare le passività.

  • fino a 300.000€
  • restituibile in 24 rate mensili
  • tasso fisso
  • richiesta completamente online, in 20 minuti ricevi la risposta
  • richiesto fatturato di almeno 100.000€

X Garantito Extra, fino a 1.000.000 di €

X Garantito Extra è il prestito più grande di Banca AideXa. Fino a 1.000.000 di euro per acquistare un nuovo macchinario, per digitalizzare l’azienda, per avere della liquidità extra o per incrementare la capacità di investimento.

Questo finanziamento può essere richiesto solo dalle società di capitali.

  • importo da 100.000 a 1.000.000€
  • restituibile in 60 rate mensili
  • tasso fisso
  • richiesta completamente online, in 20 minuti ricevi la risposta
  • senza garanzie
  • richiesti almeno 5 anni di attività ed un fatturato di almeno 1,5 milioni di euro
  • coperto per l’80% dal Fondo di Garanzia per le PMI

In media, per l’erogazione di X Garantito Extra ci vogliono dalle 3 alle 4 settimane. E’ inoltre possibile estinguere anticipatamente questo prestito senza costi aggiuntivi.

Finanziamenti Banca AideXa, le opinioni

In conclusione possiamo dire che Banca AideXa offre diverse soluzioni di finanziamenti pensati davvero per ogni realtà imprenditoriale.

Dai piccoli imprenditori fino alle società di capitali più grandi, con AideXa ci può essere una soluzione per ognuno.

Inoltre, la possibilità di richiedere il prestito completamente online e che i 20 minuti si può già sapere se si è finanziabili o meno, rende questo istituto di credito uno dei più all’avanguardia per i prestiti aziendali in Italia, indubbiamente una delle migliori banche italiane.

Per maggiori informazioni su questi finanziamenti, leggi sempre il foglio informativo e ricorda di fare dei confronti con più preventivi, per essere sicuro di trovare il finanziamento migliore per la tua impresa.

  • Membro dal 2015
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Laureato in economia presso l'Università degli Studi del Molise, dal 2015 lavoro in Mondo Prestiti come redattore e specialista in prestiti e mutui. Appassionato di economia e finanza personale, ma anche di viaggi e libri.

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Prestiti per Aziende SRL: Migliori Soluzioni e Banche

Gino Topini

Richiedere dei prestiti per aziende SRL (Società a Responsabilità Limitata) è una cosa molto differente che farlo per delle SPA, o per delle ditte individuali.

Ogni impresa ha delle proprie caratteristiche uniche, e dunque anche le soluzioni di finanziamento devono essere specifiche.

In questo approfondimento andiamo a vedere tutto quello che devi sapere su come cercare e chiedere dei prestiti per aziende SRL, quali sono le migliori soluzioni sul mercato nel 2024 e risponderemo ad alcune delle domande più frequenti.

Prestiti per aziende SRL, le caratteristiche

In genere, le aziende SRL hanno due modi per potersi finanziare:

  • prestiti dei soci;
  • prestiti bancari

Nel primo caso, sono i soci che apportano il loro denaro all’interno dell’azienda. L’azienda diventa dunque debitrice nei confronti dei soci ed è la soluzione ideale nel breve periodo (e per importi non troppo grandi). Questo finanziamento è simile al prestito obbligazionario delle SPA, con il quale queste aziende possono emettere obbligazioni da dare ai soci o vendere sul mercato.

Nel medio/lungo periodo, o quando le somme necessarie sono alte, potrebbe non diventare così sostenibile ricorrere solo ai finanziamenti di soci, e dunque occorre ricorrere ai prestiti per aziende tramite banca o finanziaria.

Prestiti bancari per SRL, cosa sono

I prestiti bancari per le SRL sono dei finanziamenti che vengono chiesti in banca per far fronte a qualunque spesa relativa alla gestione aziendale:

  • pagare gli stipendi;
  • pagare i fornitori;
  • acquistare dei macchinari;
  • pagare le tasse

Sono tanti i motivi per i quali una SRL potrebbe aver bisogno di denaro.

Migliori prestiti per aziende SRL

Di seguito una tabella riepilogativa delle banche che possono finanziarie una SRL.

Società finanziaria Importo massimo
Compass 50.000€
BPER Business 50.000€ per le PMI
BPER Business 5 milioni di € come mutuo chirografario
Younited Credit Business 50.000€
Qonto 30.000 €

Ecco invece il dettaglio di chi può finanziare una SRL.

Prestito Business Compass

Compass Business (sito ufficiale) è un finanziamento che si può richiedere direttamente in filiale Compass dopo aver preso un appuntamento tramite il sito ufficiale.

  • importo minimo 15.000€
  • importo massimo 50.000€
  • durata massima 84 mesi

Per fare domanda del prestito per SRL di Compass, inoltre:

  • NON devi presentare garanzie reali;
  • NON devi aprire un conto corrente Compass;
  • NON devi cambiare banca;
  • NON devi presentare nessun piano di sviluppo o di progetto.

Finanziamenti Business BPER

BPER propone vari finanziamenti per le piccole e medie imprese, ognuno dei quali adatto ad una necessità diversa:

  • Fin PMI, un mutuo chirografario per importi da 10.000€ a 5 milioni di euro, durata da 2 a 10 anni e garanzia diretta concessa dal Fondo Centrale di garanzia per le PMI
  • Microcredito PMI, un prestito per le piccole imprese SRL (e non solo) per importi fino a 50.000€ e durata da 3 a 7 anni. Garanzia del Fondo di garanzia per le PMI per l’80% del finanziamento
  • Life4Energy e SACE Green Loan, due finanziamenti legati all’ambiente e alla classe energetica aziendale.

Younited Credit Business

Younited Credit Business (QUI il Sito Ufficiale)è un finanziamento a condizioni agevolate che può essere chiesto anche dalle società SRL.

La richiesta si fa direttamente sul sito ufficiale ed è possibile accedere a dei finanziamenti garantiti grazie all’intervento del “Fondo di Garanzia per le PMI”.

La procedura di richiesta è snella, si fa dal sito ufficiale e Younited Credit (Sito Ufficiale)conferma che le SRL possono avere sul proprio conto corrente la somma finanziata anche entro 24 ore dalla richiesta.

Qonto

Qonto (sito ufficiale) è uno dei conto corrente business fintech più famosi e diffusi (leggi le recensioni su Qonto su ilcontoonline.com) e, oltre a proporre il conto corrente aziendale, offre anche prestiti business per le SRL.

La richiesta di prestito si fa direttamente dal sito ufficiale, con una pratica 100% online, ed i fondi vengono erogati entro 4 giorni dall’accettazione della richiesta (l’approvazione della richiesta è immediata).

Il prestito è fino a 30.000€.

Per poter fare richiesta di un prestito Qonto bisogna:

  • essere clienti Qonto da almeno 12 mesi;
  • avere una SRL (ma i prestiti sono anche per SPA o per società di persone);
  • avere un’entrata sul conto Qonto di almeno 60.000€ negli ultimi 12 mesi;
  • non avere procedure concorsuali, pregiudizievoli, né protesti negli ultimi 5 anni.
  • Membro dal 2015
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Cessione del Quinto con Cassa Integrazione CIG

Gino Topini

Una delle domande più frequenti da un po’ di tempo a questa parte è legata ai prestiti cessione del quinto con cassa integrazione:

  • si può ottenere un prestito con cessione del quinto in cassa integrazione?
  • cosa fare se si ha già un finanziamento (prestito personale o cessione) e si viene messi in cassa integrazione?

Bisogna effettivamente distinguere i due casi, perché la situazione è molto diversa.

Chiedere un NUOVO prestito se si è in cassa integrazione

Riuscire ad ottenere un prestito (o, peggio, un mutuo) se si è in cassa integrazione è molto difficile.

Le banche e le finanziarie considerano la situazione particolare del soggetto, il temporaneo periodo di difficoltà economica, e con ogni probabilità potrebbero rifiutare il prestito.

Alcune piccole possibilità si potrebbero avere:

  • con la cessione del quinto;
  • con un garante

La cessione del quinto è un finanziamento che viene concessa anche ai cattivi pagatori e ai protestati, dunque potrebbero esserci delle piccole speranze anche per i cassaintegrati.

Questo però a condizione che la ditta sia solida anche durante il periodo di cassaintegrazione.

Una volta valutata la posizione del richiedente, la banca o la società finanziaria saranno in grado di dire se il prestito è concedibile o no.

In generale, per avere riscontro positivo, occorre:

  • contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • lavorare in una SpA o in una SRL con + di 16 dipendenti
  • assunzione da almeno 2 anni;
  • meno di 40 ore di cassaintegrazione ordinaria al mese;

E’ fondamentale essere in CIG (Cassa Integrazione Ordinaria), e non in Cassa Integrazione Straordinaria, perché in quest’ultimo caso non si riuscirà ad avere un finanziamento.

SI HA GIA’ un finanziamento e si viene messi in cassa integrazione

Se si ha già un prestito e si viene messi in cassa integrazione, allora il dipendente ha diritto a rivedere le rate, secondo quanto indicato dall’art. 35 del DPR 180/1950, che prevede un adeguamento delle spese mensili.

Questo significa che, dato che la Cassa Integrazione comporta una riduzione dello stipendio, anche le rate mensili dovrebbero essere ridotte (e non devono mai superare il quinto dello stipendio).

Per rivedere il prestito, il dipendente dovrà comunicare all’azienda che è entrato in CIG.

Se l’azienda fallisce

Se l’azienda che ha messo in CIG il dipendente dovesse fallire, in questo caso entra in gioco l’assicurazione obbligatoria sulle cessioni del quinto, che si occuperà di saldare le rate insolute ed estinguere il finanziamento.

In questo modo il dipendente licenziato a causa del fallimento non avrà più alcun debito sulle spalle (almeno per quella cessione del quinto).

Prestiti e Finanziamenti in Cassa Integrazione: le CONCLUSIONI

Andando a concludere questo articolo, diciamo quindi che:

  • un nuovo prestito con la cassa integrazione è difficile da ottenere, ma (a seconda dei casi) non impossibile;
  • se si ha già un prestito e si viene messi in CIG, si può chiedere di adattare le rate mensili alla nuova situazione economica.
  • Membro dal 2015
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Prestito obbligazionario: cos’è? Conviene?

Approfondiamo il Prestito obbligazionario, una soluzione per Spa. Capiamo cos'è e quali sono le aziende alle quali conviene fare richiesta.
Gino Topini

Si parla di prestito obbligazionario per indicare un tipo di finanziamento che è riservato alle SpA (Società per Azioni) e alle Sapa (Società in Accomandita per Azioni) e che viene fatto, come si intuisce dal nome stesso, tramite l’emissione di obbligazioni. Vediamo in questo articolo completo tutto quello che le aziende devono sapere sul finanziamento con obbligazioni.

Prestito obbligazionario SPA: cosa bisogna fare

Abbiamo anticipato che il prestito tramite obbligazioni può essere richiesto esclusivamente dalle società per azioni e dalle società in accomandita per azioni. Queste aziende possono emettere obbligazioni per un valore massimo pari al capitale versato e risultante dall’ultimo bilancio approvato.

L’emissione di un prestito obbligazionario deve essere necessariamente approvata dall’assemblea straordinaria e la delibera deve essere depositata entro 30 giorni presso la Cancelleria del Tribunale.

Dopo aver visto, a grandi linee, cosa bisogna fare ed i passaggi da rispettare per poter ottenere un prestito obbligazionario, vediamo come funziona.

Emissione prestito obbligazionario: come funziona

La società per azioni che emette un prestito obbligazionario contrae debiti verso tutte le persone che comprano tali obbligazioni. In sostanza, l’azienda si impegna a rimborsare le obbligazioni alla scadenza, pagando una certa somma in più che è il tasso di interesse dell’obbligazione (la remunerazione dell’acquirente), ed in cambio ha del denaro da poter usare all’interno dell’azienda per investimenti.

Dal momento in cui si eroga un prestito con obbligazioni, il regolamento dello stesso indicherà anche, nel dettaglio, le modalità di rimborso e le condizioni del prestito, pertanto l’investitore dovrà leggere con attenzione ogni riga dello stesso. All’interno del programma del prestito obbligazionario di solito vengono indicati:

  • l’importo del capitale sociale sottoscritto e quello versato;
  • l’ammontare totale del prestito;
  • il piano di ammortamento;
  • il tasso di remunerazione;
  • la modalità di rimborso.

Il prestito obbligazionario convertibile

Una particolare tipologia di prestito con obbligazioni è quello convertibile in azioni. In sostanza, vengono emesse delle obbligazioni che danno diritto, a chi le possiede, di esercitare la loro conversione in azioni, qualora volesse.

Se l’opzione è “scelta”, l’obbligazione si estingue e si riceve un determinato numero di azioni, così come indicato dal programma del prestito obbligazionario. In questa maniera si diventerà soci dell’azienda.

Chi ha delle obbligazioni convertibili può scegliere liberamente di convertire o meno le sue azioni, ed il calcolo della convenienza deve essere effettuato anche sulla base della consapevolezza che, in qualità di socio, si prenderà parte sia agli utili che ai rischi aziendali, pertanto è una scelta che deve essere fatta solo ed esclusivamente sulla base dei rischi che si vogliono correre e della fiducia che si ha in una certa azienda.

Il rendimento del prestito obbligazionario

Il tasso di rendimento di un prestito obbligazionario dipende in maniera principale da vari fattori, tra cui il tasso nominale, il prezzo di emissione e quello di rimborso.

Da tenere presente che sul rendimento delle obbligazioni bisogna calcolare anche la tassazione che bisogna applicare per la legge italiana, pari al 20% dell’interesse attivo incassato.

Conviene chiedere un prestito obbligazionario?

Per le aziende che hanno bisogno di denaro, il prestito obbligazionario è una strada eccellente per tanti motivi.

Questo prestito aziendale:

  • ha dei tassi di remunerazione più bassi rispetto ai classici prestiti in banca o finanziaria (che sono invece i prestiti per le SRL);
  • è più elastico.
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Convenzione INPDAP opinioni e recensioni

Gino Topini

Convenzione INPDAP è una convenzione che propone prestiti con cessione del quinto a condizioni vantaggiose a tutti i titolari di pensione INPS, ex INPDAP e ai dipendenti ministeriali, della PA, delle aziende municipalizzate, delle grandi aziende.

Sappiamo bene quanto oggi sia difficile ottenere un prestito, sia per i dipendenti che per chi è in pensione. Per fortuna, ci sono servizi come Convenzione INPDAP che si propongono come una luce in mezzo al tunnel.

Nella recensione che segue vediamo come funziona, quali sono i vantaggi, le opinioni e a chi si rivolge.

Cos’è Convenzione INPDAP?

La Convenzione propone prestiti basati sullo strumento della Cessione del Quinto, a condizioni agevolate a tutti i titolari di pensione INPS e INPS ex INPDAP.

Quali sono le condizioni agevolate? Eccole in breve di seguito:

  • Tetto massimo al TAEG (sono definiti i limiti di spesa per il prestito che si richiede);
  • Contenimento dei tassi di interesse;
  • Condizioni più favorevoli rispetto a quelle di mercato;
  • Trasparenza e maggiori tutele;
  • Procedura di istruttoria semplificata e più veloce.

Altro vantaggio legato al servizio il fatto che sia possibile avere un collegamento diretto e dunque una “corsia preferenziale” con INPS, il che si traduce in una velocizzazione della pratica.

E non è ancora finita. Convenzione INPDAP prevede anche i prestiti in Convenzione NoiPA. Di cosa si tratta? Tutti i Dipendenti Statali e della Pubblica Amministrazione possono accedere ad un prestito con delega a tassi tutelati.

Come funziona la Cessione del quinto?

Dato che non tutti trattano di finanza e prestiti, spieghiamo in breve come funziona la cessione del quinto. Il nome, in realtà, anticipa il suo funzionamento.

In sostanza, si tratta di un prestito garantito, riservato a lavoratori dipendenti e pensionati. Il prestito/finanziamento si estingue attraverso la trattenuta diretta dal netto in busta paga o pensione di una rata mensile pari, al massimo, ad un quinto dello stipendio o appunto della pensione.

Questa formula è indicata in caso si preferiscano piani di rimborso con durate lunghe ed è maggiormente garantita rispetto ad un prestito personale, visto che la rata viene prelevata direttamente alla fonte e che solitamente viene stipulata un’assicurazione sul caso morte e perdita di impiego.

Si calcola sullo stipendio netto (e non sul lordo). Ciò vuol dire che non bisogna considerare componenti come premi di produzione, straordinari e incentivi o rimborsi fiscali. In questo modo, chi eroga il prestito ha contezza delle reali possibilità del richiedente.

Come funziona Convenzione INPDAP?

Il servizio funziona in modo semplice. E’ possibile ottenere un preventivo senza alcun impegno in pochi minuti. Sulla pagina ufficiale, schermata in grande sul lato destro della Home, è presente un form da compilare con pochi essenziali dati, alcuni da scrivere, altri da scegliere in un comodo Menu a tendina. Ovvero:

  • Email;
  • Regione di residenza;
  • Provincia di residenza;
  • Comune di residenza.

Occorrerà poi inserire la spunta a due voci successive, ovvero:

  1. Dichiaro di aver preso visione dell’ Informativa IBL Banca ed, acconsento ad essere contattato per il preventivo;
  2. Consenso al trattamento dei Dati personali per le finalità di cui alla lett. e) dell’informativa – (promozione commerciale).

Compilato il tutto, basterà pigiare il bottone giallo in basso con la dicitura “Scopri subito”.

Gli scopi per i quali si richiede un prestito sono tanti: consolidare debiti pregressi; temporanea mancanza di liquidità; acquistare un’auto nuova, ecc.

Prima accennavamo poi alla velocità dei tempi di disbrigo della pratica. Ciò è dovuto ad accordi specifici con Amministrazioni pubbliche, Enti ministeriali ed Aziende municipalizzate. Quindi saranno poche le scartoffie richieste.

Convenzione INPDAP: i requisiti richiesti

Ecco i requisiti richiesti per poter usufruire del servizio offerto da Convenzione INPDAP. Occorre di fatto rientrare in una delle categorie sottostanti:

  • Dipendenti ministeriali;
  • Dipendenti della pubblica amministrazione;
  • Dipendenti aziende municipalizzate;
  • Dipendenti grandi aziende;
  • Pensionati e altri enti previdenziali.

Convenzione INPDAP vantaggi

Ricapitoliamo quali sono i vantaggi offerti da Convenzione INPDAP:

  • Prestiti agevolati;
  • Collegamento diretto INPS;
  • Richiesta di preventivo gratuito senza impegno;
  • Procedura di istruttoria semplificata e più veloce;
  • Velocità delle operazioni di richiesta.

Un esempio Convenzione INPDAP

Sul sito viene anche riportato un semplice esempio per rendere il tutto più comprensibile. Il che è anche indice di trasparenza su come funziona il servizio, senza infliggere al cliente brutte sorprese finali.

Supponiamo che l’importo richiesto sia 31.000€. La restituzione sarà spalmata su Rate da 348€, dalla Durata di 120 mesi (quindi 10 anni), a un Tan Fisso pari al 5,69% e a un Taeg fisso 6,43%.

Il prestito con cessione del quinto prevede un tempo di rimborso che varia da un minimo di 24 mesi fino a un massimo di 120 mesi. Quindi si possono anche ridurre i tempi di restituzione, dipenderà naturalmente anche dalle preferenze e dalle possibilità del richiedente. Il TAEG massimo è invece del 20,11%.

Tornando all’esempio l’Importo totale del credito che il cliente restituirà a fine ammortamento, salvo estinzione anticipata, sarà pari a € 41.760. Il TAEG FISSO riportato nell’esempio, oltre che degli interessi pari a € 9.964, è comprensivo dei seguenti costi: € 780 per spese di istruttoria più € 16 per oneri erariali.

Convenzione INPDAP è una truffa?

Assolutamente No. Il servizio è offerto dal Gruppo Bancario IBL, guidato dalla Capogruppo IBL Banca S.p.A., composto da:

  • Banca Capasso Antonio S.p.A.;
  • IBL Servicing S.p.A.;
  • IBL Real Estate S.r.l.;
  • Banca di Sconto, partecipata al 70%;
  • Moneytec S.r.l., partecipata al 60%.

È inoltre controllata al 100% da IBL Banca S.p.A. la società IBL Assicura S.r.l, che svolge attività di collocamento di prodotti assicurativi.

Ricordiamo inoltre che gli indici di solidità patrimoniale al 31/12/2022 erano i seguenti:

  1. CET 1 14,55%
  2. Total Capital Ratio 14,55%

Dunque, entrambi gli indici di vigilanza prudenziale sono ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti dalla BCE.

Opinioni su Convenzione INPDAP

Le opinioni su questo servizio sono largamente positive. Sia riguardo la velocità di disbrigo delle pratiche, sia per la comodità riguardo la restituzione dilazionata del finanziamento o del prestito iniziale.

Infine, fatto non secondario, sono elogiate la cortesia e la preparazione dell’assistenza clienti.

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Laureato in economia presso l'Università degli Studi del Molise, dal 2015 lavoro in Mondo Prestiti come redattore e specialista in prestiti e mutui. Appassionato di economia e finanza personale, ma anche di viaggi e libri.

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XME Spensierata Recensioni

Gino Topini

XME Spensierata è un prodotto finanziario di grande utilità per chi desidera avere a disposizione liquidità immediata sul proprio conto, ideale per far fronte alle spese quotidiane e agli imprevisti che possono sorgere.

Si tratta di una sorta di fido bancario che viene messo a disposizione del cliente e che si può usare per ogni acquisto, anche per quelli di tutti i giorni.

XME Spensierata, la recensione 2024

Vediamo di seguito la recensione di XME Spensierata, il prestito con fido di Intesa Sanpaolo.

XME Spensierata, come funziona

Abbiamo detto che XME Spensierata è una linea di credito, cioè un fido bancario che ti dà la possibilità di rateizzare le spese superiori a 200 euro, fino a un massimo di 2.500 euro.

I tempi sono molto rapidi, perché puoi accedere ai tuoi fondi in pochi minuti, senza aspettare i tempi di istruttoria di un prestito classico.

Una volta che hai usato XME Spensierata per i tuoi acquisti, dovrai rimborsare l’importo utilizzato da 3 a 48 rate: mano a mano che rimborsi le rate il plafond si ricarica e potrai usarlo nuovamente (sempre entro i limiti della tua linea di credito), mentre una volta pagata l’ultima rata lo avrai completamente carico, come all’inizio.

Questo aspetto risulta particolarmente interessante, consentendo di gestire i propri pagamenti in modo flessibile e personalizzato, senza dover affrontare immediatamente grossi esborsi.

Si tratta di una scelta interessante per chi ha bisogno di acquistare qualcosa in urgenza, ma non ha il contante a disposizione o non ha tutti i soldi sul conto corrente o sulla carta prepagata.

XME Spensierata Costi

L’unico costo legato a XME Spensierata è il tasso di interesse applicato al rimborso rateale delle somme utilizzate. Nel momento in cui scriviamo, i tassi ripresi dal documento informativo ufficiale sono:

  • TAN: 8,50%
  • TAEG: 11,40% (calcolato su un esempio di prestito di 200€ rimborsato in 3 rate mensili al TAN sopra indicato)

Come richiedere XME Spensierata

Il processo di richiesta è anch’esso molto semplice e intuitivo, direttamente dal tuo internet banking. Basta un clic sul pulsante “Richiedi XME Spensierata” e si viene indirizzati alla pagina di richiesta.

In alternativa, si può prendere un appuntamento direttamente in filiale.

La richiesta di XME Spensierata può essere fatta da chi è già cliente Intesa Sanpaolo e ha un conto corrente da almeno 6 mesi. Inoltre, bisogna avere un minimo di 18 anni ed un massimo di 70 anni.

La richiesta NON può essere fatta se si ha già attivo un PerTe Prestito in Tasca, ne puoi leggere sulla nostra recensione dei prestiti Intesa Sanpaolo.

XME Spensierata, le opinioni 2024 di Mondo Prestiti

In conclusione, diciamo che XME Spensierata è un prodotto finanziario interessante, pensato per offrire liquidità immediata e per facilitare la gestione dei pagamenti.

La possibilità di rateizzare le spese superiori a 200 euro, unita alla facilità di richiesta del servizio (che si può fare direttamente dall’app), rende XME Spensierata un’opzione estremamente interessante da considerare.

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Area Riservata INPS ex INPDAP: Servizi e Come Accedere

L'area riservata INPS ed ex-INPDAP è quella sezione del sito dell'ente previdenziale dedicata alla gestione dei servizi da parte dei cittadini, lavoratori e pensionati. Scopriamo che servizi ci sono e come si accede.
Gino Topini

Cos’è l’area riservata INPDAP, come ci si accede e a che cosa serve? Continua a leggere per scoprire tutto quello che c’è da sapere sull’area riservata INPDAP, la sezione del sito web INPS riservata ai dipendenti dell’Amministrazione Pubblica e ai pensionati statali.

Perché l’area riservata INPDAP è sul sito INPS?

Semplicemente perché dal 2011 l’ente INPDAP è stato chiuso ed accorpato nell’INPS, l’ente previdenziale che fino a prima di quell’anno si occupava solo della previdenza dei dipendenti privati (e, di conseguenza, dei pensionati privati).

Dal 2011 in poi l’INPDAP è entrato a far parte dell’INPS e oggi tutti i servizi di previdenza che riguardano i dipendenti pubblici e i pensionati pubblici sono gestiti dall’ente INPS.

Ecco perché l’area riservata INPDAP è gestita sul sito INPS, www.inps.it .

Leggi anche l’articolo su Convenzione INPDAP recensioni.

Come entrare nell’area riservata INPDAP – INPS

Per prima cosa occorre essere registrati sul sito web INPS, dopodiché si riceverà il codice personale INPS, necessario per accedere all’area riservata.

Il codice di accesso ai servizi online, in breve

In breve ti diciamo che la richiesta del PIN può essere fatta sul sito ufficiale dell’INPS, telefonando al Contact Center INPS, presso gli sportelli delle sedi INPS competenti nel territorio o tramite attivazione del codice PIN preassegnato direttamente dall’ente pensionistico.

Per saperne di più su questi passaggi, ti invitiamo a leggere il nostro testo su come ricevere il codice PIN per i servizi INPS.

INPDAP – INPS Area riservata: come muoversi

Per poter accedere all’area riservata INPDAP – INPS è sufficiente andare sul sito ufficiale dell’INPS e consultare l’area dei Servizi in linea, che si trova seguendo questo percorso: “Home > Informazioni > Gestione Dipendenti Pubblici > Servizi In Linea”.

All’interno dell’area si trovano tutte le informazioni riguardo i servizi telematici che sono disponibili, raggruppati a seconda del tipo di utente di destinazione. Ogni pagina spiega in maniera chiara tutti i servizi che si possono fare, come ad esempio:

  • Controllare lo stato avanzamento pratica;
  • Verificare la posizione previdenziale (contributi, cedolino della pensione, CUD).

Una volta dentro, sarà possibile guardare tutti i servizi disponibili, fruibili in 4 modi:

  • “Per Area tematica”;
  • “Per tipologia di servizio”;
  • In “Ordine alfabetico”;
  • Tramite la ricerca avanzata, in “Cerca un Servizio”.

INPDAP – INPS Area riservata: che servizi ci sono?

Una volta dentro l’area riservata INPS – ex INPDAP, sarà possibile guardare tutti i servizi online disponibili per il cittadino, come ad esempio:

  • Consultazioni 730
  • Consultazioni per il pensionato (ad esempio per quello che riguarda il cedolino della pensione)
  • Consultazione per le domande di prestiti INPS o prestiti ex-INPDAP
  • Informazioni sulla cessione del quinto per pensionati INPS
  • Assegno di frequenza
  • Assegno di solidarietà ENAM
  • Computo dei servizi
  • Comunicazione di inizio anno
  • TFR (Trattamento di Fine Rapporto)
  • Prestazioni pensionistiche

Servizi Area Riservata INPS ex INPDAP: il Cedolino Pensione

All’interno dell’area riservata INPDAP ed INPS, tutti i pensionati possono visualizzare on line, oppure scaricare, il cedolino della pensione. Per poterlo fare, il pensionato deve avere il proprio PIN identificativo (se non lo si ha, è possibile richiederlo in maniera semplice e veloce).

Il cedolino della pensione si trova nella sezione “Servizi in linea”, una voltà lì bisogna cliccare su “Ex-INPDAP”.

A questo punto bisogna effettuare l’autenticazione utente, che si può fare inserendo il codice fiscale e il PIN INPS, oppure tramite il lettore della Carta Nazionale dei Servizi, che bisogna collegare al computer (si parla, in questo caso, di “Autenticazione con CNS”).

Dal momento in cui si sarà fatto l’accesso, sarà possibile, come detto, consultare e scaricare il cedolino INPS, direttamente dall’area riservata.

E’ una procedura molto veloce e comoda, tra le altre cose, anche per quello che riguarda la richiesta di prestiti per pensionati, la cui richiesta è subordinata alla presentazione proprio del cedolino pensione.

L’Area Riservata INPS è sicura?

Si, indubbiamente all’interno dell’area riservata INPS è possibile muoversi in sicurezza e senza alcun problema. Questo è possibile grazie al fatto che l’area riservata ha una connessione criptata https, la riconoscete dal lucchetto in alto a sinistra nel vostro browser, di fianco a dove c’è l’indirizzo web del sito (lì dove si inizia a digitare “www.”)

La protezione dei dati rimane attiva per tutto il momento in cui si naviga all’interno dell’area riservata e si controlla la propria posizione o lo stato delle pratiche.

Il PIN, inoltre, garantisce che tutte le opzioni possano essere fatte solo dal titolare dell’account INPS e non da altre persone. Per questo motivo, consigliamo sempre di tenerlo in un posto sicuro, di non scriverlo mai sul proprio cellulare e magari, se ci si riesce, di ricordarlo a memoria.

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Prestiti ex-INPDAP

I prestiti INPS ex-INPDAP sono richiedibili da tutti i lavoratori dipendenti e pensionati del settore pubblico: scopriamo in che maniera questi prestiti sono convenienti e come richiederli.
Gino Topini

I prestiti INPDAP sono dei finanziamenti concessi ai lavoratori dipendenti pubblici, a tasso e condizioni particolarmente agevolate.

Da premettere che oggi l’INPDAP non esiste più dato che, in seguito al Decreto Salva Italia, ne sono state accorpate le funzioni all’interno dell’INPS. E’ anche per questo che spesso, da un punto di vista finanziario, si parla di prestiti INPS ex-INPDAP.

Nonostante questo, i vantaggi che i dipendenti pubblici avevano nella richiesta di prestiti INPDAP sono rimasti praticamente intatti e per poterli fare propri occorre essere iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici.

Per avere maggiori informazioni su questi finanziamenti, continua a leggere questo articolo, se invece sei alla ricerca di un preventivo gratuito e senza impegno, ecco le migliori offerte online.

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Tipi di Prestiti INPDAP (ora prestiti INPS) 2024

In linea generale diciamo che i prestiti INPDAP sono strutturati in tre tipologie di offerta:

  • piccoli prestiti, perfetti per chi deve fronteggiare delle urgenze
  • prestiti pluriennali diretti, per chi ha bisogno di denaro per far fronte a particolari esigenze personali o familiari
  • prestiti pluriennali garantiti, come i pluriennali diretti ma con la differenza che sono garantiti dall’INPS Gestione Dipendenti Pubblici.

Leggi anche l’articolo su Convenzione INPDAP con opinioni e recensioni.

Andiamo ad affrontare, una ad una, tutte queste categorie di finanziamento.

Piccolo prestito

Sono finanziamenti che permettono di fronteggiare degli imprevisti e di avere, velocemente, del denaro a propria disposizione.

Si suddividono a loro volta in quattro tipologie, a seconda della durata del finanziamento:

  • 12 mesi, importo massimo 1 mensilità netta di stipendio o pensione
  • 24 mesi, importo massimo 2 mensilità nette di stipendio o pensione
  • 36 mesi, importo massimo 3 mensilità nette di stipendio o pensione
  • 48 mesi, importo massimo 4 mensilità nette di stipendio o pensione

In tutti i casi l’importo massimo può essere raddoppiato se il richiedente non ha già in essere nessuna cessione del quinto.

I tassi di interesse applicati a questo prestito sono del 4,25%, a cui bisogna aggiungere lo 0,50% del premio fondo rischi.

++ Tutto sui piccoli prestiti INPDAP

Prestito pluriennale diretto

Sono finanziamenti che hanno una durata maggiore rispetto a quelli piccoli: 5 o 10 anni (dunque 60 o 120 mesi) a seconda delle necessità.

La finalità di questi prestiti è quella di far fronte a delle esigenze personali o familiari, che devono in ogni caso essere documentate.

Possono farne domanda tutti coloro che sono iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e che hanno un’anzianità di servizio di almeno 4 anni.

Inoltre, possono farne domanda sia i dipendenti a tempo indeterminato che chi ha un contratto a tempo determinato, ma nel secondo caso il contratto non deve essere inferiore a 3 anni e in ogni caso tutto il prestito deve essere rimborsato prima della scadenza dello stesso. Per approfondimenti ti rimandiamo alla nostra guida sui prestiti a tempo determinato.

Il tasso di interesse 2024 è fisso al 3,50%; ad esso occorre aggiungere una percentuale dello 0,50% come spese amministrative e premio per il fondo rischi.

Il rimborso deve essere fatto in 60 rate mensili nella versione a cinque anni, in 120 rate mensili nella versione a 10 anni.

Prestiti INPDAP pluriennali garantiti

Si tratta di finanziamenti che riprendono le stesse caratteristiche di quelli appena visti, con al differenza che c’è una garanzia da parte dell’Inps Gestione Dipendenti Pubblici.

I rischi coperti sono quelli di:

  • riduzione dello stipendio
  • fine del servizio senza aver ancor diritto alla pensione (licenziamento)
  • decesso del cedente prima che la cessione sia arrivata alla fine

Valgono le stesse caratteristiche di durata ed anzianità di servizio viste sopra.

Fondamentale per poter sottoscrivere questo finanziamento è avere un certificato di sana e robusta costituzione.

Relativamente al tasso di interesse applicato per entrambi i prestiti pluriennali, purtroppo non è possibile dare una stima precisa poiché l’INPS si appoggia a società finanziarie esterne e dunque la decisione finale dipende da esse.

Il tasso di interesse applicabile cambia a seconda dell’istituto di credito cui ci si rivolge. In questo caso entra in gioco il classico vantaggio di confronto prestiti tramite preventivi ottenuti online o presso banche e finanziarie “reali”. Da ricordare che nella fase di valutazione del finanziamento, bisogna considerare sempre il tasso TAEG e non il TAN, poiché il primo rappresenta la reale spesa che ha il richiedente.

In aggiunta agli interessi bancari, bisogna considerare la solita quota dello 0,5% da versare all’INPS per le spese di amministrazione e l’1,5% come premio di rischio insolvenza per il prestito a 5 anni, oppure il 3% per quello a 10 anni (se chi fa richiesta di prestito ha più di 65 anni, tali percentuali sono aumentate al 2% e al 4%.

Tabelle di calcolo rata prestiti ex-INPDAP 2024

Nel caso dei prestiti ex-INPDAP, per conoscere in maniera dettagliata il costo che si dovrà sostenere, si può far riferimento alle tabelle, o prontuari, che permettono di effettuare un calcolo rata preciso ed affidabile.

E’ possibile andare direttamente sul sito ufficiale INPS per trovare i prontuari aggiornati al 2018.

Calcolo quota cedibile

Il calcolo della quota cedibile INPDAP è importante perché ti permette di sapere quanto potresti pagare in termini di rata mensile di un prestito e, dunque, qual’è la somma massima che potresti ottenere.

Ecco il nostro strumento gratuito per effettuare tale calcolo, da usare comodamente online dal computer di casa o con il cellulare.

Come fare domanda

La domanda di prestito ex-INPDAP va fatta compilando un modulo apposito, che si può richiedere presso la sede più vicina dell’INPS, oppure che si può scaricare online, o ancora al patronato di riferimento.

La domanda deve essere presentata in via telematica accedendo all’area riservata INPS ex-INPDAP (dunque occorre avere il PIN di accesso).

Requisiti

Requisiti per i prestiti INPDAP, ovvero quali sono le condizioni fondamentali da dover avere prima di poter fare domanda per questa tipologia di finanziamento.

Partiamo con il dire che tali requisiti vengono stabiliti direttamente dall’INPS, l’ente che oggi prende in carico le richieste di prestiti ex-INPDAP, ovvero quelle fatte dai dipendenti del settore pubblico.

Requisiti piccoli prestiti INPDAP

E’ fondamentale avere l’iscrizione alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Si tratta di finanziamenti che vengono concessi per importi fino a 4 mensilità medie nette e che possono essere rimborsati entro un massimo di 48 mesi.

Per maggiori informazioni leggi la nostra guida ai piccoli prestiti INPDAP.

Requisiti piccolo prestito gestione magistrale INPDAP

Questo finanziamento può essere richiesto dagli iscritti ex Enam che sono in attività di servizio e si trovano a più di due anni dalla pensione, consiste in un finanziamento che garantisce fino a due mensilità dello stipendio, inclusi gli assegni fissi e a carattere continuativo. Il finanziamento deve essere rimborsato entro un massimo di ventiquattro rate.

Ogni finanziamento prevede anche una trattenuta anticipata pari al 1% dell’importo lordo del finanziamento (costi di amministrazione e costo del fondo di garanzia). Inoltre, gli interessi sono pari al 1,50% annuo, un tasso particolarmente vantaggioso.

Requisiti prestiti pluriennali diretti

Il finanziamento si rivolge sia ai dipendenti che ai pensionati del settore pubblico che sono iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. E’ prevista un’anzianità di servizio minima di quattro anni ed è fondamentale avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Per chi ha un contratto di lavoro a tempo determinato (prestiti a tempo determinato) di almeno tre anni è possibile avere una cessione del quinto che si può estinguere entro la data di scadenza del contratto di lavoro stesso.

Questo tipo di finanziamento può avere una durata di 5 anni. Tra i costi vediamo lo 0,50% di spese di amministrazione, un tasso di interesse del 3,50% e un premio fondo rischi (visita questa pagina per saperne di più).

Requisiti prestiti pluriennali garantiti

Anche in questo caso possono fare domanda di finanziamento gli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Per poter fare domanda è necessario essere in servizio da almeno 4 anni (sono sufficienti due nel caso di invalidi, mutilati di guerra e decorati al valor militare).

La durata del finanziamento può essere di 5 anni (60 mesi) o di 10 anni (120 mesi), tranne nel caso in cui il periodo di servizio rimanente al richiedente sia inferiore a tali durate.

Altre informazioni sui prestiti INPDAP

Per saperne di più sui prestiti INPDAP ti invitiamo a dare un’occhiata alle seguenti risorse:

Tempistiche

Dal momento in cui si è presentata domanda, la risposta arriva dopo 60 giorni nel caso di piccoli prestiti, 90 nel caso di prestiti pluriennali.

Conviene fare domanda di prestiti INPS ex-INPDAP?

Diciamo che la convenienza, come spesso accade nel mondo dei prestiti, sta quando si trova un tasso di interesse più basso della media. E’ per questo motivo che invitiamo sempre a fare un confronto di tassi e preventivi, per trovare quello migliore.

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Prestiti INPS e ex-INPDAP Fino a 90 Anni

Guida completa ai prestiti con cessione del quinto per pensionati oltre 90 anni.
Gino Topini

Se sei alla ricerca di prestiti a pensionati INPS fino a 90 anni, continua a leggere questo nostro approfondimento aggiornato alle novità 2024, così da scoprire fino a che età massima è possibile richiedere i prestiti a pensionati.

Uno dei limiti più importanti quando si chiede una cessione del quinto della pensione è proprio l’età del richiedente: la maggior parte delle banche e finanziarie pongono come limite di età massimo 75 anni (che non devono essere stati compiuti al momento del pagamento dell’ultima rata).

In considerazione dell’aumento della vita media, tuttavia, alcuni istituti di credito stanno iniziando a concedere prestiti INPS con cessione del quinto fino a 90 anni.

Prestiti con cessione del quinto INPS fino a 90 anni

Richiedere dei prestiti con cessione quinto fino a 90 anni di età non è sicuramente una cosa semplice, e i costi potrebbero essere particolarmente elevati (sopratutto per l’assicurazione obbligatoria), ma alcune possibilità potrebbero esserci.

Migliori banche e finanziarie che concedono prestiti fino a 90 anni

Tra le principali banche che possono concedere questo tipo di finanziamento.

Ad oggi, sembra che Credem potrebbe concederli (anche se non c’è nulla riportato sul proprio sito), mentre fino a qualche tempo fa sembra che anche BNL Bnp Paribas lo facesse, con il suo ex “Prestito Pensione Dinamica”.

Si potrebbe provare a fare una richiesta di preventivo anche presso società finanziarie come Younited Credit (vedi sito ufficiale) o compilare questo modulo online per ottenere un preventivo gratuito e senza impegno.

Leggi anche l’articolo su Convenzione INPDAP con opinioni e recensioni.

Chi può richiedere una cessione del quinto fino a 90 anni

Tutti i pensionati possono fare domanda di cessione del quinto fino a 90 anni, a condizione di avere una pensione di anzianità o di vecchiaia.

Durata massima del prestito

La durata massima del prestito dipende dall’età del richiedente.

Considerando che bisogna aver rimborsato il finanziamento entro il compimento del 90esimo anno di età, ecco come la durata massima del finanziamento sarà di:

  • 10 anni se lo si chiede entro 80 anni;
  • 5 anni se lo si chiede entro 85 anni.

Somma massima per il prestito

Nel calcolo della somma massima che si può ottenere in prestito, bisogna considerare sia la durata di rimborso che l’importo della pensione netta.

Usa il nostro strumento gratuito di calcolo rata cessione del quinto per avere una prima idea dell’importo che potresti ottenere.

Vantaggi dei prestiti INPS fino a 90 anni

Sicuramente il primo vantaggio è quello di poter fare domanda di prestito anche se si è più in là con l’età. Per alcuni, questo è un punto di forza notevole, soprattutto quando si tratta di chiedere un finanziamento per aiutare figli o nipoti.

Altro vantaggio è che, come tutti i classici prestiti per pensionati di 85 anni e oltre, anche questo può essere chiesto da cattivi pagatori e protestati. La sicurezza fornita dalla pensione permette di ottenere credito a tutte le condizioni.

Svantaggi dei finanziamenti per 90enni

Passiamo ora ad analizzare gli svantaggi di questi finanziamenti, che devono essere conosciuti per poter prendere una decisione con maggior cognizione di causa prima di chiedere un preventivo.

Il primo svantaggio è il tasso di interesse più alto dei prestiti per pensionati classici, in quanto il rischio di morienza del richiedente è ovviamente più alto con l’avanzare dell’età. Per pararsi da tale rischio, vengono applicati dei tassi di interesse maggiori.

Altro svantaggio è che il costo dell’assicurazione sulla vita è più alto (l’assicurazione è obbligatoria su tutti i prestiti per pensionati con la cessione del quinto), per lo stesso motivo.

Cessione del quinto fino a 90 anni: conviene?

Chiudiamo dicendo che nel 2024 è ancora difficile riuscire a trovare un prestito se si è pensionati e si hanno più di 75 o 80 anni.

Alternative ai prestiti

I 90enni possono scegliere due alternative principali per far fronte al bisogno di denaro:

  • i prestiti vitalizi;
  • i prestiti con pegno.

I prestiti vitalizi ipotecari sono quelli che vengono concessi dietro accensione di un’ipoteca su un immobile di proprietà. Per legge, il richiedente deve avere più di 60 anni, essere in pensione, e essere proprietario di un immobile.

Se di esso verrà accesa un’ipoteca e si potrà ricevere del denaro, calcolato sulla base del valore dell’ipoteca stessa (in realtà si riceve una somma inferiore al valore dell’ipoteca, perché la banca deve tutelarsi dal rischio di perdita di valore della casa).

I prestiti con pegno, invece, sono concessi semplicemente presentando in pegno beni di un certo valore come gioielli, per avere in cambio una somma di denaro proporzionata al valore dei beni dati in pegno.

In questo caso, il denaro va restituito entro la data di scadenza (solitamente molto breve) e qualora non lo si facesse l’agenzia di pegno entra in possesso del bene e lo potrà rivendere, facendo venire dunque meno l’obbligo di rimborso da parte del pensionato di 90 anni.

Prestiti per Pensionati Fino a 90 Anni: in conclusione

Concludiamo questo articolo dicendo che i pensionati possono chiedere dei prestiti con cessione del quinto fino a 90 anni di età, ma ovviamente le opportunità sono decisamente poche (e molto costose).

Nonostante questo si può sicuramente fare un tentativo e chiedere alcuni preventivi (click per chiedere preventivo online).

Un’unica accortezza: i 90 anni devono essere l’età al momento del pagamento dell’ultima rata, non quella nel giorno in cui si fa richiesta di finanziamento.

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Verifica Quota Cedibile INPS ex-INPDAP, Calcolo Online per stipendio e pensione

Come effettuare il calcolo della quota cedibile per richiedere prestiti INPS ed ex-INPDAP. Guida al calcolo e agli strumenti necessari per poterlo fare da casa.
Gino Topini

Si parla di quota Cedibile INPS, o ex-INPDAP, per indicare quel documento che indica la somma massima di denaro che si può pagare come rata mensile per il rimborso di un finanziamento personale, come ad esempio quelli per pensionati chiesti su Il Comparatore (sito ufficiale).

In maniera particolare, la quota cedibile di cui trattiamo in questo articolo è riferita ai prestiti INPDAP (da notare che attualmente si fa riferimento all’INPS ), cioè concessi ai dipendenti pubblici.

Cosa è indicato nel documento di quota cedibile?

Alcune delle informazioni che si possono trovare su questo documento riguardano:

  • eventuali cessioni del quinto che sono già in essere
  • il numero di quote cedibili già rilasciate al cliente (se un cliente ha già richiesto una quota cedibile da dare ad una finanziaria e ora ha bisogno di un’altra quota cedibile per un’altra finanziaria, questa seconda vorrà sapere come mai si è avuto bisogno della seconda quota cedibile)
  • l’importo della quota cedibile, dunque la rata massima che si può pagare mese dopo mese per rimborsare il prestito

Leggi anche il nostro articolo sulle  Opinioni e recensioni di Convenzione INPDAP.

Come richiedere la verifica quota cedibile INPS ex-INPDAP? Il modulo

Consiglio: per velocizzare la pratica ed avere una risposta più rapida dall’INPS puoi seguire la procedura di richiesta della quota cedibile INPS online. Dopo la compilazione puoi andare presso la sede dell’ente e avere più velocemente il documento necessario per procedere con la richiesta di prestiti per pensionati.

La domanda va fatta direttamente presso la sede INPS di competenza (qui l’elenco delle sedi INPS in Italia). Dopo il decreto “Salva Italia”, a partire dal 2012 l’INPDAP è stata assorbita dall’INPS, che oggi si occupa di tutto ciò che concerne i finanziamenti per lavoratori e pensionati pubblici.

Bisogna dunque compilare il modulo di richiesta della quota cedibile, attendere la verifica da parte dell’ente e la preparazione del certificato. Di solito è una procedura che richiede pochi giorni ma in ogni caso informatevi presso l’INPS di competenza territoriale. Esso può essere ottenuto sia direttamente presso la sede dell’ente che on line sul sito ufficiale INPS (questo il link da seguire).

Una volta che si è ottenuta la dichiarazione bisognerà portarla di persona presso la società finanziaria o la banca dove si è fatta domanda di prestito (tranne nel caso in cui si scelgano delle banche o delle finanziarie convenzionate INPS, allora il certificato verrà inoltrata direttamente dall’ente all’istituto di credito, permettendo un piccolo risparmio di tempo).

Come fare il calcolo della quota cedibile INPDAP online?

Nel calcolo della quota cedibile bisogna tenere in considerazione la pensione minima, che per il 2019 è attorno a 600 euro.

La quota cedibile, dunque, si calcola in questo modo:

  • si divide per 5 la pensione netta (il 5 non è un numero casuale, è dovuto al fatto che la legge permette di pagare una rata mensile massima ad 1/5 della pensione netta, come riportato nella nostra guida ai prestiti per pensionati)
  • si sottrae il risultato dalla pensione netta (chiamiamo, per comodità, questo risultato “A”)
  • si confronta il valore di “A” con la pensione minima:
    • se “A” è maggiore, l’importo della quota cedibile è esattamente pari al quinto della pensione
    • se “A” è minore, l’importo della quota cedibile è dato dalla differenza tra pensione netta e pensione minima.

Sembra effettivamente un calcolo molto complicato da dire a parole, in realtà è molto semplice e veloce e, andando presso la sede INPS locale, si potrà avere un conteggio preciso al centesimo di euro. In alternativa, se volete avere un’idea prima ancora di fare il viaggio fino alla sede INPS, potete usare il nostro tool di calcolo quota cedibile. Basterà indicare lo stipendio lordo ed eventuali ritenute subite in busta paga. In automatico verrà calcolato lo stipendio netto e la quota cedibile che potrete considerare per il vostro prestito con cessione del quinto.

Infine, l’INPS mette a disposizione di tutti i cittadini un servizio di verifica cedibilità. Si tratta di un modulo dove andare ad inserire il numero di cedibilità, l’importo della quota e il proprio codice fiscale, e si potrà avere un‘idea della verifica quota cedibile INPS, così da conoscere la futura fattibilità della richiesta di finanziamento.

Dopo aver ottenuto la quota cedibile…

Dopo che si è ottenuta la quota cedibile, diventa possibile presentare domanda di prestito INPS, che si può fare comodamente da casa. Di seguito le migliori offerte di prestiti e finanziamenti:

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Laureato in economia presso l'Università degli Studi del Molise, dal 2015 lavoro in Mondo Prestiti come redattore e specialista in prestiti e mutui. Appassionato di economia e finanza personale, ma anche di viaggi e libri.

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Durata Massima Prestiti Personali

Qual'è la durata minima e massima dei prestiti personali e delle cessioni del quinto? Leggi la nostra guida aggiornata.
Gino Topini

La durata del prestito personale è il periodo entro il quale il finanziamento dev’essere completamente rimborsato.

Entrando subito nel dettaglio di quanto durano al massimo i prestiti personali, vediamo che la Cessione del Quinto ha generalmente una durata minima tra i 6 e i 12 mesi, mentre la durata massima è fissata per legge a 120 mesi.

Nei Prestiti Personali, la durata minima è di 6 mesi, mentre generalmente quella massima arriva fino a 84 o 120 mesi.

Sono rari i casi di prestiti fino a 15 anni, che tuttavia ci sono.

Infine, nel caso del Credito al Consumo, destinato spesso all’acquisto di beni, la durata minima del prestito è di 12 mesi, mentre quella massima è in genere di 72 mesi.

La durata viene sempre stabilita in fase di apertura del finanziamento (tra un minimo e un massimo) ma alcune società finanziarie permettono di variarla nel corso della vita del prestito stesso (in questo caso si parla di prestiti flessibili).

Durata massima prestito personale

  • Cessione del Quinto: da 6 a 120 mesi;
  • Prestiti personali: da 6 a 84/120 mesi;
  • Credito al consumo: da 12 a 72/84 mesi.

Durata minima e massima prestito personale, la TABELLA

5️⃣ Cessione del Quinto  
Durata minima cessione del quinto 6/12 mesi in genere
Durata massima cessione del quinto 120 mesi per legge
⏱ Prestiti personali  
Durata minima prestiti personali 6 mesi
Durata massima prestiti personali Fino a 84 / 120 mesi in genere
🚗 Credito al consumo  
Durata minima credito al consumo 12 mesi
Durata massima credito al consumo 72 mesi in genere

Durata prestito personale

La durata di un rimborso di prestito personale dipende in genere da tre fattori:

  • società finanziaria;
  • tipologia di prestito;
  • importo che viene richiesto.

Società finanziaria

Le società finanziarie possono decidere una durata minima ed una massima per i loro prestiti personali.

E’ anche vero che, in genere, tutte le società finanziarie consentono durate minime di circa 12 mesi e durate massime che variano da 60 a 84 o 120 mesi mesi.

Tipologia di prestito

Tanto dipende anche dal tipo di prestito che si richiede.

Nel caso della cessione del quinto, la legge prevede una durata massima di 120 mesi. Al contrario, non c’è una durata minima della cessione del quinto, ma in genere si parte da 6 o 12 mesi.

Nel caso dei prestiti personali, come abbiamo visto, è la banca che può decidere la durata massima del finanziamento.

Nel caso di un prestito con contratto a tempo determinato o con contratto di apprendistato, la durata massima è condizionata dalla durata residua del contratto di lavoro.

Importo che viene richiesto

Anche l’importo del prestito è una variabile da considerare quando si calcola la durata minima o massima di un finanziamento.

In genere, più si parla di piccoli prestiti e più possono essere brevi le durate di rimborso (in alcuni casi anche meno di 12 mesi).

Al contrario, più sono grandi i prestiti (ad esempio prestiti di 30.000 euro o oltre) e maggiore sarà la durata di rimborso.

Si possono avere prestiti da restituire in un mese?

Solitamente un mese è una durata molto breve per restituire un finanziamento, anche se i prestiti con pegno possono prevedere durate così corte.

In teoria, si potrebbe fare se si chiedessero prestiti davvero molto piccoli (come ad esempio prestiti da 500 euro), ma bisogna stare attenti al contratto che si firma con l’istituto di credito, dato che se si chiude un prestito prima della sua scadenza naturale, si potrebbe essere soggetti al pagamento di spese di estinzione anticipata (anche per questo bisogna valutare quando conviene estinguere anticipatamente un prestito, e quando no).

Ci sono prestiti da restituire in 15, 20 o 30 anni?

In genere no, 15, 20 o 30 anni sono una durata troppo grande per rimborsare un prestito personale.

La durata massima di rimborso è solitamente di 10 anni al massimo (120 mesi), come nel caso della cessione del quinto dello stipendio o dei prestiti per pensionati.

Si può rimborsare un finanziamento nel giro di 20 o anche di 30 anni (e fino a 40) solo se è si parla di mutui casa, che essendo concessi per importi di svariate migliaia di euro solitamente pretendono durate molto lunghe (in genere almeno 10 o 15 anni).

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INPS Firenze: Orari, Indirizzo e Contatti

Gino Topini

Le sedi INPS di Firenze forniscono tutti i servizi relativi alle pensioni necessari per gli abitanti del capoluogo toscano. La città di Firenze ha 4 sedi INPS, che vedremo nel dettaglio qui sotto.

I servizi che vengono erogati dalle sedi INPS di Firenze sono tutti quelli relativi ai dipendenti e ai pensionati, come:

Ogni servizio viene fornito con professionalità e con l’intento di offrire al cliente finale un servizio di eccellente qualità. L’INPS di Firenze è sempre disponibile per risolvere qualsiasi dubbio o per rispondere a tutte le domande.

Competenza territoriale INPS Firenze 2024

Le sedi INPS di Firenze hanno competenza territoriale a zone specifiche della città. C’è, ad esempio, la sede della Direzione Provinciale, che coordina tutte le INPS della provincia di Firenze, mentre ci sono due sedi locali:

  • via Masaccio, che copre Firenze Sud Est, che copre le aree di Bagno a Ripoli, Fiesole e questi CAP di Firenze: 50126, 50131, 50132, 50133, 50135, 50136, 50137.
  • via Modigliani (Firenze Ovest) che copre Scandicci, Lastra a Signa, Signa e i CAP 50142 e 50143 di Firenze

Uffici e responsabili

Il responsabile della sede di Firenze Sud Est è Giuseppe Panico, mentre quello di Firenze Ovest è Francesco Cotroneo.

Sedi INPS di Firenze: telefono, orari, PEC aggiornati al 2024

Firenze Sud Est

Indirizzo: Via Masaccio 124, 50132, Firenze (FI)
Responsabile: Giuseppe Panico

Orari di apertura:

  • lunedì 08:30 – 12:30
  • martedì 08:30 – 12:30
  • mercoledì 08:30 – 12:30
  • giovedì 08:30 – 12:30
  • venerdì 08:30 – 12:30

Firenze Ovest

Indirizzo: Via Modigliani 103/105, 50142, Firenze (FI)
Responsabile: Francesco Cotroneo

Orari di apertura:

  • lunedì 08:30 – 12:30
  • martedì 08:30 – 12:30
  • mercoledì 08:30 – 12:30
  • giovedì 08:30 – 12:30
  • venerdì 08:30 – 12:30

Direzione Regionale INPS Toscana

Via Del Proconsolo 10, 50122, Firenze
Responsabile: Montefusco Mariarosaria

Direzione Provinciale INPS Firenze

Viale Belfiore 28/A, 50144, Firenze
Responsabile: Calamassi Matteo

Le sedi sono chiuse al pubblico per la ricorrenza del santo Patrono di Firenze, San Giovanni Battista, il 24 giugno.

Contatti INPS di Brescia:

Il responsabile dell’unità organizzativa attiva presso la sede di Firenze è Raffaele Maddaluno.

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INPS Pomezia: Orari, Indirizzo e Contatti

Quali sono i servizi svolti dall'INPS di Pomezia, in provincia di Roma? Dove si trova e quali sono i comuni della provincia che si possono rivolgere a questo ente?
Gino Topini

La sede INPS di Pomezia, cittadina che fa parte della città Metropolitana di Roma, si occupa di tutti i compiti e necessità relative alla previdenza dei lavoratori delle aziende di Pomezia e vicinanze. E’ una delle sedi INPS che si trovano nella regione Lazio.

I servizi erogati dall’INPS di Pomezia sono vari ed includono anche:

Tutti i servizi che sono erogati dall’INPS di Pomezia sono pensati appositamente per offrire la massima professionalità a lavoratori e pensionati che hanno bisogno di informazioni relative alle pensioni o ad altre soluzioni di previdenza, oltre che piccoli e grandi finanziamenti, e mutui.

Competenza territoriale

La competenza territoriale dell’INPS di Pomezia include le città di Anzio, Ardea, Nettuno e Pomezia (sia CAP 00040 che 00071).

Uffici e responsabili

Per chi necessità di informazioni di qualunque genere, occorre contattare il responsabile Maio Maria.

Sede INPS di Alessandria: telefono, orari, PEC aggiornati al 2024

Indirizzo: via Pontina km. 28.400 , 00040 Pomezia (RM)

Contatti INPS di Pomezia:

Orari di apertura:

  • lunedì 08:30 – 12:30
  • martedì 08:30 – 12:30
  • mercoledì 08:30 – 12:30
  • giovedì 08:30 – 12:30
  • venerdì 08:30 – 12:30

La sede è chiusa al pubblico per la ricorrenza del santo Patrono della città, San Benedetto, l’11 luglio.

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INPS Padova: Orari, Indirizzo e Contatti

Info dettagliate, sui contatti e sui servizi offerti della sede INPS ex-INPDAP di Padova.
Gino Topini

La sede dell’INPS di Padova è il punto di riferimento per tutti i cittadini che hanno bisogno di informazioni sulla pensione, oltre che per tutti i lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico.

Possono rivolgersi a questa sede tutti i cittadini di Padova, ma anche dei comuni limitrofi e della provincia.

Tra i vari servizi che la sede INPS di Padova eroga, vediamo:

Competenza territoriale

Come detto, la sede di Padova dell’INPS opera su tutto il territorio del comune e della provincia padovana.

Uffici e responsabili

Il responsabile della Sede INPS Direzione Provinciale Padova è Roberto Lo Turco. In alternativa si può contattare via e-mail all’indirizzo [email protected] (l’email è valida anche per le visite legali).

Il responsabile della Sede INPS in Via Borgo è Responsabile è Silvestro Giorgina

Sede INPS di Padova: telefono, orari, PEC aggiornati al 2024

Sede INPS Direzione Provinciale Padova
Padova – Sede  Direzione Provinciale Via Delì 3, 35131, Padova

Agenzia INPS Padova
Piove Di Sacco – Agenzia Via Borgo Padova 6, 35028, Piove Di Sacco

Contatti Direzione Provinciale INPS di Padova e Agenzia:

Orari di apertura:

lunedì 08:30 – 12:30
martedì 08:30 – 12:30
mercoledì 08:30 – 12:30
giovedì 08:30 – 12:30
venerdì 08:30 – 12:30

La sede è chiusa al pubblico il 13 giugno, giorno del santo Patrono della città, Sant’Antonio da Padova.

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INPS Roma EUR: Orari, Indirizzo e Contatti

Info dettagliate, sui contatti e sui servizi offerti della sede INPS ex-INPDAP di Roma EUR.
Gino Topini

La sede dell’INPS di Roma EUR è una delle filiali delle sedi INPS di Roma, punto di riferimento per ogni cosa che concerne l’ente pensionistico per i cittadini che vivono in questa zona della capitale d’Italia.

Possono rivolgersi a questa sede tutti i cittadini italiani e non, ma che lavorano regolarmente in Italia, e che vivono nella zona di Roma EUR, all’interno di 5 CAP che elenchiamo più sotto.

Tra i vari servizi che la sede INPS di Roma EUR eroga, ci sono:

Competenza territoriale

Come detto, la sede di Roma EUR dell’INPS opera sul territorio di questi CAP di Roma:

  • 00127
  • 00128
  • 00134
  • 00143
  • 00144

Uffici e responsabili

Ia responsabile dell’INPS di Roma EUR è Pedone Emanuele e la Direzione è di Maria Rosa Riso.

Si può contattare questa sede territoriale INPS via e-mail all’indirizzo [email protected].

Per il medico legale, invece, l’email di riferimento è [email protected] .

Sede INPS di Roma EUR: telefono, orari, PEC aggiornati al 2024

Indirizzo: Largo Josemaria Escriva da Balaguer 11, 00142 Roma

Contatti INPS di Roma EUR:

Orari di apertura:

lunedì 08:30 – 12:30
martedì 08:30 – 12:30
mercoledì 08:30 – 12:30
giovedì 08:30 – 12:30
venerdì 08:30 – 12:30

La sede è chiusa al pubblico il 29 giugno, giorno dei Santi Pietro e Paolo.

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INPS Novara: Orari, Indirizzo e Contatti

Informazioni sugli orari di apertura della sede INPS di Novara.
Gino Topini

Il decreto Salva Italia ha portato a grandi novità per quanto riguarda il mondo delle pensioni e la soppressione dell’INPDAP è una di esse. Dal 2011, con la chiusura dell’ente previdenziale per i dipendenti e i pensionati pubblici, abbiamo assistito ad uno spostamento di tutte le funzioni verso l’INPS, ente che prima di quell’anno era specifico per la previdenza dei dipendenti privati.

Vediamo di capire che novità di sono per dipendenti privati, quelli pubblici e i pensionati di Novara, comune italiano che si trova in Piemonte e che fa provincia.

Oggi, presso gli sportelli INPS, tutti gli iscritti ex-INPDAP potranno trovare informazioni e novità in merito al TFR (Trattamento di Fine Rapporto), accesso a piccoli prestiti INPDAP, prestiti INPS, quota cedibile INPS, prestiti per pensionati, borse di studio e tanto altro ancora. Tutta una serie di servizi molto utili.

Oltre ad essi, possono far riferimento alla sede INPS di Novara anche tutti i dipendenti delle aziende private e i pensionati (anche ex lavoratori autonomi) per conoscere informazioni in merito al proprio status pensionistico, contributi versati, finestra di pre pensionamento e così via.

Sede INPS di Novara: telefono, orari, PEC aggiornati al 2024

Indirizzo: Corso Della Vittoria 8 – 28100 Novara (No) NOVARA (Link a Google Maps, coordinate geografiche per GPS: latitudine 45.4519387, longitudine: 8.622755)

Orari di apertura:

  • lunedì 08:30 – 11:30
  • martedì 08:30 – 11:30
  • mercoledì 08:30 – 11:30
  • giovedì 08:30 – 11:30
  • venerdì 08:30 – 11:30

La sede è chiusa al pubblico il 22 gennaio, giorno della festa patronale di San Gaudenzio.

Contatti INPS di Novara:

  • Responsabile U.R.P. : Giuditta Acerra – Telefono: 0321 441 296 – email [email protected]
  • Telefono: per comunicare con il Contact Center si può comporre il numero 803164 da rete fissa o 06 164 164 da cellulare.
  • E-mail: [email protected]
  • PEC (Poste Certificata)[email protected]
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INPS Alessandria: Orari, Indirizzo e Contatti

Che servizi svolge l'INPS di Alessandria? Dove si trova e quali sono i comuni della provincia che si possono rivolgere a questo ente?
Gino Topini

L’agenzia INPS ex-INPDAP di Alessandria fornisce tutti i servizi necessari per dipendenti, autonomi e pensionati che vogliono saperne di più in merito alla pensione o comunque all’erogazione di servizi previdenziali. Si tratta di una delle sedi INPS che si trovano in Piemonte, insieme alla sede INPS di Novara e a quella di Torino, ad esempio.

I servizi che vengono erogati dall’INPS di Alessandria sono tutti quelli che riguardano i dipendenti ed i pensionati, come ad esempio:

Ogni servizio viene erogato con la massima competenza e con l’obiettivo di fornire il miglior servizio possibile al cliente finale. Ci si può rivolgere tranquillamente all’INPS di Alessandria per qualunque dubbio o domanda.

Competenza territoriale

L’INPS di Alessandria ha competenza territoriale su tutte le città che fanno parte della provincia, come ad esempio Casale Monferrato, Novi Ligure, Tortona (che ha anche un Punto INPS a parte), Acqui Terme, Valenza e Ovada. Noi abbiamo elencato solo i comuni della provincia che contano più di 10.000 abitanti, ma in ogni caso tutti possono rivolgersi a questo ente per dubbi e domande.

Uffici e responsabili

Per chi ha bisogno di informazioni sui contributi, bisogna contattare l’ufficio dell’Area Flussi Contributivi, responsabile Emilia Grisi, mentre il medico legale si può contattare all’email [email protected] .

Sede INPS di Alessandria: telefono, orari, PEC aggiornati al 2024

Indirizzo: Via Morbelli, 34 – 15121 Alessandria (AL)

Orari di apertura:

  • lunedì 08:30 – 12:30
  • martedì 08:30 – 12:30
  • mercoledì 08:30 – 12:30
  • giovedì 08:30 – 12:30
  • venerdì 08:30 – 12:30

La sede è chiusa al pubblico per la ricorrenza del santo Patrono della città, San Baudolino, il 10 di novembre.

Il responsabile U.R.P. è: Bufo Daniela.

Contatti INPS di Alessandria:

Per il cambio reperibilità durante malattia è possibile telefonare allo 0131 038 458 oppure scrivere via e-mail all’indirizzo: [email protected]

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Su Gino Topini

Laureato in economia presso l'Università degli Studi del Molise, dal 2015 lavoro in Mondo Prestiti come redattore e specialista in prestiti e mutui. Appassionato di economia e finanza personale, ma anche di viaggi e libri.

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INPS Brescia: Orari, Indirizzo e Contatti

Dettagli, contatti e servizi della sede INPS ex-INPDAP di Brescia. Che cosa svolge e chi ci si può rivolgere?
Gino Topini

La sede INPS ex-INPDAP di Brescia svolge tutti i servizi che riguardano i dipendenti pubblici, privati ed i pensionati. Si occupa di tutti i bisogni che riguardano i residenti di Brescia e della provincia, sia italiani che stranieri (comunitari ed extracomunitari).

I servizi che sono erogati dalla sede INPS di Brescia sono, tra gli altri, i seguenti:

Competenza territoriale INPS di Brescia 2024

La competenza territoriale dell’INPS di Brescia include le città Brescia e della provincia.

Uffici e responsabili

Per qualunque informazione, basta contattare il centralino della sede di Brescia dell’INPS.

Per contatti riguardo le visite mediche legali, si può scrivere all’indirizzo email [email protected] .

Il responsabile U.R.P. è Silvestro Giorgina

Contatti INPS di Brescia:

Sede INPS di Brescia: telefono, orari, PEC aggiornati al 2024

Indirizzo: via Benedetto Croce 32, 25123 Brescia (BR)

Orari di apertura:

lunedì 08:30 – 12:30
martedì 08:30 – 12:30
mercoledì 08:30 – 12:30
giovedì 08:30 – 12:30
venerdì 08:30 – 12:30

La sede è chiusa al pubblico il 15 febbraio, giorno del santo Patrono della città, Faustino e Giovita.

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INPS Napoli: Orari, Indirizzo e Contatti

Che servizi svolge l'INPS di Napoli? Quante sedi ci sono di INPS nel capoluogo campano? Dove si trovano e quali sono le sedi di riferimento per ogni città?
Gino Topini

L’agenzia INPS (ex-INPDAP) di Napoli fornisce i servizi necessari ai dipendenti e ai pensionati, sia del settore pubblico che privato, relativamente a tutto ciò che concerne il lavoro, i contratti e la previdenza (pensione).

La città di Napoli, per la sua grandezza, ha più di una sede INPS, per cui è consigliato rivolgersi a quella più vicina alla propria residenza. In ogni caso, andare in un’altra sede non è un problema e sarà comunque possibile ricevere tutte le informazioni del caso sulla propria situazione personale.

I servizi erogati dall’INPS di Napoli riguardano anche i prestiti, in maniera particolare:

Competenza territoriale

Come detto prima, a Napoli ci sono più sedi INPS, 6 per la precisione. Ognuna di esse è di competenza del quartiere specifico.

Uffici e responsabili

Il responsabile della sede INPS di Napoli è Ignazio Maiorana, che si può contattare all’indirizzo email [email protected] .

Sedi INPS di Napoli: telefono, orari, PEC aggiornati al 2024

Di seguito gli orari e i numeri di telefono delle varie sedi INPS di Napoli.

INPS Napoli Direzione regionale

Indirizzo: Via Medina 61 80133 – Napoli (Na) NAPOLI

Responsabile: Gabriella Di Michele

Direzione Provinciale

Indirizzo: Alcide de Gasperi 55 – 80133 Napoli (Na)
Direzione Di Coordinamento Metropolitano di Dcm Napoli e Filiale Metropolitana

Responsabile: Marinelli Gennaro Antonio

Napoli Nord (Afragola – Na)

Indirizzo: Via Della Liberazione 21 – 80021 Afragola (Na)

Responsabile: Luca Carnevali

Napoli Centro

Indirizzo: Via Guantai Nuovi 31 – 80133 Napoli (Na)

Responsabile: Maria Angela Terracciano

Napoli Soccavo

Indirizzo: Via Cornelia Dei Gracchi 93  – 80126 Napoli (Na)

Responsabile: Sansone Matilde

Napoli Vomero

Indirizzo: Via Guantai Ad Orsolona N. 4 – 80131 Napoli (Na)

Responsabile.: Trigilio Giuseppina

Scampia

Indirizzo: Viale della Resistenza Lotto S – 80144 Napoli (Na)

Responsabile: Patrizia De Franco

Orari INPS Napoli 2024: tutte le sedi

Tutte le sedi di Napoli dell’INPS rispettano i seguenti orari di apertura al pubblico:

  • lunedì 08:30 – 12:30
  • martedì 08:30 – 12:30
  • mercoledì 08:30 – 12:30
  • giovedì 08:30 – 12:30
  • venerdì 08:30 – 12:30

Le sedi INPS di Napoli sono chiuse il 19 settembre per le festività del santo Patrono San Gennaro.

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Saldarate IBL Banca Consolidamento Debiti: Recensioni e Calcolo

IBL Banca propone anche una soluzione di prestito per consolidare i debiti accesi in passato. Conviene richiedere questo prestito? Come funziona? Quali sono i giudizi su questo finanziamento?
Gino Topini

Sei alla ricerca di maggiori informazioni sul prestito di IBL Banca per consolidare i debiti? Devi sapere, allora, che questo finanziamento si chiama Salda Rate e non, come molti erroneamente credono, Rata Bassotta. E’ un errore comune, per questo lo abbiamo specificato anche nel titolo di questo articolo.

Detto questo, andiamo avanti a parlare del Salda Rate e cerchiamo di capire come funziona e se conviene, ma prima introduciamo il consolidamento debiti.

Cos’è il Consolidamento Debiti

Partiamo dal presupposto: un soggetto ha richiesto più di un finanziamento e oggi si trova in difficoltà finanziaria, per cui non riesce più a pagare serenamente e puntualmente le rate. Il consolidamento debiti indica una situazione in cui si richiede un finanziamento che sia in grado di rimborsare tutti i prestiti ancora attivi.

Questa soluzione porta, in pratica, ad avere, a questo punto, solo un prestito da rimborsare, il quale avrà una rata più bassa rispetto alla somma delle rate degli altri prestiti.

Non vogliamo entrare nel dettaglio del consolidamento, per il quale ti rimandiamo alla nostra guida al prestito per consolidamento debiti.

Salda Rate IBL: recensione 2024

Andiamo ora ad analizzare il Salda Rate IBL: conviene? Quali sono i giudizi degli utenti?

Iniziamo dalle caratteristiche principali:

  • una sola rata mensile da pagare, cioè quella del prestito consolidamento IBL Banca (che, lo ricordiamo, non si chiama Rata Bassotta, bensì Salda Rate);
  • possibilità di richiedere una liquidità aggiuntiva, quindi come se fosse in pratica un altro prestito;
  • possibilità di rimborsare le rate entro 120 mesi;
  • l’importo della rata è sempre fisso e i tassi di interesse (TAN e TAEG) indicano i costi dell’operazione, incluse anche le spese accessorie;
  • non c’è bisogno di dover fornire alcuna garanzia ipotecaria;
  • possono farne domanda anche i cattivi pagatori;
  • lì dove consentito, IBL Banca permette di ottenere l’estinzione gratuita di tutti gli altri finanziamenti in corso.

I principali punti di forza di questo finanziamento sono 5:

  • la durata di rimborso arriva fino a 120 mesi, a seconda dell’importo del finanziamento (più è grande e più può essere dilazionato). Questo permette di avere una rata davvero più leggera rispetto alla somma delle rate che si dovevano pagare precedentemente;
  • i tassi di interesse sono indicati in maniera chiara sul prospetto informativo che la banca fornisce ad ogni suo cliente, ed inoltre sono fissi per tutta la durata;
  • non bisogna fornire alcuna garanzia ipotecaria, per cui anche senza garanzie particolari si può fare richiesta del consolidamento debiti IBL;
  • si può chiedere una liquidità aggiuntiva, che viene concessa dalla banca di volta in volta a seconda delle garanzie e dell’affidabilità del soggetto che ne fa richiesta;
  • i cattivi pagatori non sono esclusi a priori, come invece fanno anche banche o società finanziarie. Anzi, tutte le richieste di chi ha avuto disguidi finanziari vengono esaminate e verificate e, se ci sono le condizioni giuste, anche accolte.

SaldaRata IBL Calcolo Rata

Ecco un esempio di finanziamento con il SaldaRata di IBL Banca (ripreso direttamente dal sito ufficiale l’11 novembre 2022):

  • importo 30.000 €;
  • 120 rate mensili;
  • TAN fisso 4,42%;
  • TAEG fisso 5,10%;
  • rata mensile 318€

Rata Bassotta cos’è?

Abbiamo accennato che il consolidamento di IBL si chiama SaldaRate, dunque Rata Bassotta cos’è? Si tratta, in sostanza, di un vero e proprio prestito personale, concesso a dipendenti e pensionati tramite cessione del quinto.

Per saperne di più, ti invitiamo a leggere il nostro approfondimento sulla Rata Bassotta.

Conviene scegliere il consolidamento debiti di IBL Banca? I giudizi sono positivi?

I giudizi che abbiamo avuto modo di leggere in rete sono positivi per questo tipo di finanziamento. Ovviamente, ogni persona ha delle esigenze e delle caratteristiche finanziarie ed economiche diverse, per cui invitiamo tutti a trarre delle conclusioni sulla base della propria situazione personale.

Ci si può far consigliare da un parente o un amico, si può fare affidamento sulle recensioni aggiornate che ci sono in rete, ma solo per avere una prima idea di come possa essere il consolidamento di IBL. La scelta finale spetta sempre al singolo, ed infatti invitiamo tutti a darci anche il loro punto di vista su questo finanziamento usando il modulo dei commenti qui sotto.

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In questa recensione andiamo ad approfondire BNL IN Novo, il prestito consolidamento debiti di BNL...
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Consolidamento Debiti BNL In Novo: Rifinanziamento fino a 100.000€

Il prestito per estinzione debiti di BNL è una soluzione chiara e vantaggiosa, che consente di avere fino a 100.000 € per riunire tutte le rate in una sola e pagare un importo mensile più basso rispetto a prima.
Gino Topini

In questa recensione andiamo ad approfondire BNL IN Novo, il prestito consolidamento debiti di BNL che ti permette di avere fino a 100.000€ da rimborsare in 120 rate al massimo, per rifinanziare tutti i tuoi debiti estinguendoli e avendone solo uno da rimborsare, la cui rata mensile sarà tra l’altro anche più bassa della somma delle rate mensili di prima.

Quali sono i vantaggi di estinguere i prestiti con un consolidamento debiti?

Se ti trovi nella situazione di avere richiesto troppi prestiti in passato e oggi devi rimborsare delle rate di importi troppo alte, i prestiti per consolidamento debiti sono la soluzione ideale perché ti permettono di estinguere, oggi, tutti i tuoi finanziamenti. Il principale vantaggio di questi finanziamenti è quello di poter riunire tutte le rate dei vari finanziamenti che si stanno pagando.

La nuova rata sarà inferiore rispetto alla somma delle rate mensili che si sono pagate fino a questo momento.

Nuova rata < Somma vecchie rate

Con il consolidamento debiti BNL è possibile riunire i prestiti in un nuovo finanziamento che parte da zero, più lungo in durata e che, proprio per questo motivo, può dare modo di pagare rate inferiori.

In sostanza, dopo la sottoscrizione di un consolidamento con BNL – BNP Paribas si estinguono tutti i prestiti pendenti, dei quali lo stesso istituto di credito si fa carico, e se ne ha uno solo cui far fronte.

La durata del rimborso e le modalità vengono stabilite, di volta in volta, dall’istituto di credito stesso.

Il gruppo BNL – BNP Paribas

In Italia il gruppo BNP è presente sin dal 1967, mentre dal 1979 è noto come Paribas. Il gruppo BNP Paribas ha acquisito banca BNL nel 2006 e ha consolidato la sua presenza nel nostro paese. Tra le proposte in termini di prestiti BNL ci sono soluzioni per i privati e per le aziende (oltre che prestiti, anche mutui, assicurazioni, conti correnti e di risparmio).

In termini di Onlus, BNL – BNP Paribas affianca Telethon per essere uno dei principali progetti di fund raising in tutta Europa. Anche dal punto di vista artistico, il gruppo ha un patromonio di oltre 5.000 opere, tra cui opere di Canaletto, Lotto e De Chirico.

Le tipologie di prestiti BNL

BNL propone tre diverse tipologie di finanziamenti personali:

  • prestiti BNL a tasso fisso
  • prestiti BNL a tasso variabile
  • prestiti BNL a tasso variabile con CAP

L’importo massimo che si può richiedere è di 100.000 €, la durata è fino a 120 mesi e c’è il vantaggio della flessibilità che permette di sospendere il pagamento di una o più rate dopo 12 mesi. Per maggiori informazioni su questo tipo di vantaggio, approfondisci i prestiti flessibili.

I tempi di erogazione sono solitamente molto brevi, in maniera particolare per importi di prestiti più piccoli.

Calcolo rata rifinanziamento debiti con BNL

Abbiamo usato lo strumento di calcolo rata proposto da BNL sul suo sito ufficiale ed ecco un esempio di quello che si può ottenere:

  • Importo richiesto: 15.000 €
  • TAN: 6,99% (fisso)
  • TAEG: 8,49%
  • Rate: 42
  • Rata mensile: 428,41 €
  • Finalità: estinzione prestiti

Fonte

Chiedere un preventivo

Per poter chiedere un preventivo gratuito e senza impegno non devi fare altro che andare presso la filiale BNL più vicina a casa tua, in alternativa puoi andare sul sito ufficiale bnl.it e fare tutto online.

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Prestiti a Pignorati con Pignoramento in Corso

Prestiti a pignorati, informazioni aggiornate per chi cerca un prestito avendo subìto un pignoramento.
Gino Topini

Se sei alla ricerca di prestiti per pignorati con pignoramento in corso, in questa guida troverai tutte le indicazioni necessarie per poter capire che tipologia di finanziamento ricercare e quante possibilità hai di ottenerlo, soprattutto se non hai garanzie importanti come la busta paga.

Cosa sono i prestiti a pignorati?

Si parla di prestiti per i pignorati per intendere dei finanziamenti concessi a chi ha subìto un pignoramento, ovvero un’azione esecutiva legata ad un debito che il soggetto ha nei confronti di altre persone.

Se il debitore non riesce a saldare il proprio debito, entra “in gioco” il pignoramento dei suoi beni, che può riguardare beni immobili, beni mobili, pignoramento conto terzi (ad esempio il pignoramento dello stipendio, della pensione o del conto corrente), e così via.

Prestiti a pignorati, come si possono ottenere?

Diciamo che per avere dei prestiti a pignorati bisogna fornire delle garanzie solide.

Di solito, le garanzie più ricercate ed apprezzate dalle banche e dalle finanziarie sono:

  • busta paga
  • pensione

Se non hai nessuna di queste due garanzie, allora puoi rientrare ancora in altre due categorie:

  • richiedere la firma di una cambiale;
  • trovare delle garanzie che possano aiutarti a migliorare la tua posizione nei confronti dell’istituto di credito.

Ad oggi, nel 2024, possiamo sicuramente dire che le due principali soluzioni sono quelle della cessione quinto o dei prestiti per pensionati (che vengono concessi sempre tramite cessione del quinto).

Sono già molte di meno le banche o le finanziarie che concedono dei prestiti con cambiali, mentre potresti trovare dei prestiti con garanzie a condizione che siano dei piccoli prestiti e che il garante sia solido e non abbia problemi economici a sua volta (leggi come trovare un buon garante).

Prestiti a pignorati: le tipologie

In genere, i prestiti per pignorati possono essere usati per acquistare qualunque cosa di cui si abbia bisogno, o anche per estinguere un pignoramento in corso e “rientrare in carreggiata”. Abbiamo quindi:

  • Prestiti tra privati a pignorati
  • Cessione del quinto a pignorati
  • Prestiti senza busta paga per pignorati
  • Prestiti con cambiali per pignorati
  • Mutui a pignorati con pignoramento in corso

Prestiti tra privati a pignorati

Richiedere dei prestiti tra privati se si è pignorati, con società come Younited Credit (sito ufficiale), è un’altra possibilità.

A seconda della piattaforma, si potrebbero trovare a disposizione dei finanziamenti per chi ha avuto disguidi finanziari in passato (come i pignorati).

In questo caso i costi potrebbero essere più elevati, quindi bisogna sempre fare un calcolo della rata prestito e richiedere un preventivo prestito a priori, così da sapere a che spese mensile si andrà incontro una volta ottenuto il finanziamento.

Cessione del quinto a pignorati

In generale, i prestiti a pignorati sono concessi sotto forma di cessione del quinto dello stipendio o di prestiti pensionati.

Le caratteristiche principali di questi prestiti sono:

  • durata da 24 a 120 mesi;
  • rata fissa mensile;
  • TAN e TAEG ancora vantaggiosi ed inferiori rispetto alla media dei prestiti personali;
  • importo massimo della rata mensile pari a 1/5 dello stipendio o della pensione;
  • si può richiedere anche se ci sono altri prestiti o altri mutui in corso;
  • si può richiedere anche per i cattivi pagatori e per i protestati;
  • possono farne domanda anche i pignorati.

Tra le società finanziarie che concedono cessioni del quinto, troviamo ViviBanca (sito ufficiale), che permette di chiedere un preventivo senza impegno direttamente online.

Prestiti senza busta paga per pignorati

Se sei un lavoratore autonomo o un libero professionista, e dunque non hai la busta paga, puoi fare domanda di prestiti senza busta paga.

Si tratta di soluzioni di finanziamento che per i pignorati sono spesso concesse tramite l’aggiunta di una garanzia.

A seconda dei casi, si può parlare di:

  • garanzia personale, dunque un fideiussore che garantisce per il debitore principale;
  • garanzia reale, ad esempio l’ipoteca su un immobile o su beni mobili (come delle azioni o del capitale vincolato);
  • prestito su pegno di oggetti di valore, come gioielli.

In tutti i casi, non è così facile trovare dei prestiti per dei pignorati se non si ha la garanzia della busta paga o della pensione.

Prestiti con cambiali per pignorati

Un’altra alternativa è quella di garantire i prestiti con delle cambiali.

I prestiti cambializzati ed i prestiti senza busta paga con cambiali sono una forma di finanziamento ricercata dai cattivi pagatori e dai pignorati perché il titolo cambiario fornisce (spesso) una buona garanzia, che le banche e le finanziarie potrebbero accettare.

Mediante il prestito con cambiali, il richiedente:

  • presenta all’istituto di credito i documenti riguardanti la proprietà di un immobile;
  • rimborsa il prestito pagando le cambiali prima della loro scadenza.

La cambiale è la garanzia del prestito erogato, ed in caso di mancato pagamento (insolvenza), la banca o la finanziaria possono chiedere il pignoramento dell’immobile dato come garanzia.

Mutui a pignorati con pignoramento in corso

Così come con i prestiti, anche i mutui sono di difficile ottenimento per chi è pignorato.

Il problema economico che ha portato al pignoramento influisce negativamente sulla fattibilità della richiesta di mutuo casa, che pertanto potrebbero venire rifiutati con ogni probabilità.

Se si è pignorati, si potrebbe tuttavia accedere al mutuo tramite una cessione del quinto (se si è dipendenti, o pensionati).

Difficile invece averlo tramite una garanzia personale (fideiussione), anche se in questo caso potrebbe dipendere dall’importo richiesto.

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Prestito Senza Busta Paga con Cambiali

Come si possono trovare dei finanziamenti e Prestiti con Cambiali Senza Busta Paga e senza Garante? Quali sono le garanzie che bisogna comunque fornire?
Gino Topini

Di prestiti con cambiali ci siamo già occupati nella guida dedicata, oggi approfondiamo l’argomento dei Prestito Senza Busta Paga con Cambiali, che interessa a chi non ha un lavoro da dipendente (dunque non ha una busta paga) ma cerca, in ogni caso, un finanziamento garantito da un titolo cambiario.

I prestiti senza busta paga con cambiali possono essere richiesti dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti che non riescono a trovare un finanziamento e che devono ricorrere alla firma di cambiali per poterlo fare. In generale, diciamo che potrebbero essere richiesti da tutti coloro che hanno un lavoro autonomo: la cosa fondamentale per avere dei prestiti cambializzati senza la busta paga è avere un’entrata mensile fissa con cui poter garantire il rimborso costante delle rate del finanziamento.

Prestiti con cambiali senza busta paga

Si parla di prestiti cambializzati senza busta paga per indicare quei prestiti che possono essere richiesti senza bisogno di avere una busta paga a garanzie.

Solitamente sono richiesti da chi non è un lavoratore dipendente, come i liberi professionisti, i lavoratori autonomi con partita iva, i soci di società SAS o SNC, e così via.

La cosa fondamentale per ottenere un prestiti cambializzato senza la busta è avere un lavoro: la richiesta NON può essere fatta, infatti, da chi non ha un lavoro, che dev’essere trattato come un inoccupato. Se sei disoccupato e sei alla ricerca di un finanziamento, leggi il nostro testo sui prestiti per disoccupati.

Prestiti con cambiali senza busta paga: il garante

La cambiale è già, di per sé, una garanzia (se non si paga il prestito la cambiale diventa esecutiva e la banca può rientrare in possesso di quanto gli spetta), nonostante questo si richiedono spesso delle ulteriori garanzie che possiamo distinguere in tre tipologie:

  • firma di un garante
  • ipoteca su un immobile di proprietà
  • un’altra entrata fissa mensile (ad esempio l’affitto di un immobile di proprietà)

Analizziamo una per una queste tre possibilità.

Firma di un garante. E’ probabilmente una delle garanzie più diffuse per riuscire ad ottenere dei Prestito Senza Busta Paga con Cambiali.

In sostanza c’è un garante che firma come tale e si impegna a rimborsare il prestito nel caso in cui il debitore principale (cioè colui che ha fatto domanda di finanziamento) non provvede.

Non tutti i garanti sono uguali di fronte alle banche, però.

Per saperne di più su questa figura e per farci le tue domande in merito ti invitiamo a visitare la pagina sul garante del prestito.

Ipoteca su un immobile di proprietà. Se si ha un immobile di cui si è proprietari lo si può offrire come garanzia e, nel caso di mancato pagamento delle rate, la banca potrà rifarsi su di esso imponendone la vendita. E’ la classica garanzia che viene fornita anche con un mutuo casa.

Un’altra entrata fissa mensile. Affittare un immobile di proprietà, oppure avere un’altra entrata fissa ogni mese (purché sia documentata) sono altre due garanzie che un istituto di credito può prendere in considerazione dal momento in cui valuta la domanda di un prestito.

Prestiti con cambiali senza busta paga e senza garante

E’ il caso estremo di prestiti cambializzati: ovvero il non avere una busta paga e neanche la possibilità di fornire delle garanzie come quelle che abbiamo visto sopra.

In questo caso riuscire o meno ad ottenere un finanziamento dipende spesso dall’importo dello stesso e da quanti beni mobili ed immobili in generale si posseggono.

Il punto fondamentale è che se il finanziamento non viene ripagato la banca farà diventare esecutive le cambiali e questo porterà al pignoramento dei beni in nostro possesso fino a che il loro importo non copra quello necessario per saldare il debito.

In conclusione

Concludendo possiamo dire che, sicuramente, i prestiti con cambiali senza busta paga e senza garanzie sono soluzioni che in tanti potrebbero voler sottoscrivere qualora si avesse davvero bisogno di denaro e non ci fossero altre possibilità.

Trovare un prestito del genere potrebbe non essere facile ma con un po’ di perseveranza si può riuscire ad avere la soluzione di cui si ha bisogno.

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Laureato in economia presso l'Università degli Studi del Molise, dal 2015 lavoro in Mondo Prestiti come redattore e specialista in prestiti e mutui. Appassionato di economia e finanza personale, ma anche di viaggi e libri.

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Estinzione Anticipata del Mutuo: Conviene? Costi?

L'estinzione anticipata del mutuo è un pagamento, appunto, anticipato del debito, ma capiamo meglio come funziona e che tipologie di di estinzione ci sono.
Gino Topini

Estinguere il mutuo in via anticipata è uno dei diritti che il debitore ha secondo l’articolo 40 comma 1 del Testo Unico Bancario , che afferma che “il debitore può estinguere anticipatamente il proprio debito, sia in tutto che in parte”.

Vediamo allora che cosa significa estinguere un mutuo in via anticipata, che vantaggi ha e quali sono i potenziali svantaggi, oltre che cerchiamo di capire se conviene fare l’estinzione totale o quella anticipata, e quando conviene l’una e quando l’altra.

Estinzione Anticipata del Mutuo

Prima di tutto bisogna capire per bene la differenza tra estinzione parziale ed estinzione totale del mutuo, anche se già dai termini stessi è una cosa semplice ed intuitiva.

Estinzione parziale del mutuo

L’estinzione parziale consiste nel rimborsare una parte del debito totale. Quale che sia l’importo pagato in via anticipata, purché esso non copra tutto il valore del finanziamento, si può continuare a parlare di estinzione parziale.

Il vantaggio principale, oltre quello di permettere un risparmio in termini di tasso di interesse, è anche quello che è sicuramente più semplice provvedere ad un’estinzione parziale rispetto ad una totale, basta infatti avere da parte anche solo 1.000 euro – ad esempio – per poter procedere.

Tra i vantaggi dell’estinzione parziale anticipata del mutuo vediamo:

  • sulla somma rimborsata in maniera anticipata, non si andranno più a pagare interessi;
  • si può avere una rata mensile ridotta rispetto all’originale, quindi si può gestire meglio il proprio budget;

Non ci sono in realtà svantaggi dell’estinzione anticipata parziale del mutuo, tranne:

  • l’eventuale penale da dover pagare per poter rimborsare in anticipo parte del mutuo prima della scadenza. L’importo della penale viene stabilito dalla banca di volta in volta, ma in ogni caso non può mai essere superiore al tasso di interesse applicato al finanziamento.

Estinzione totale del mutuo

L’estinzione totale è la situazione con la quale il debito decide di rimborsare in maniera anticipata il proprio mutuo al 100%, togliendosi da ogni impegno con l’istituto di credito. Il vantaggio indubbio di questa soluzione è quello di non aver più nulla da rimborsare, con evidente vantaggio in termini di risparmio di interessi.

Estinzione anticipata parziale vs estinzione anticipata totale

E’ indubbio che l’estinzione anticipata totale del mutuo è la soluzione più conveniente perché cancella definitivamente il debito che si ha con un istituto di credito, ma per poterla fare c’è bisogno di avere da parte – a seconda del debito residuo – un’importante somma di denaro messa da parte, che non si ha intenzione di usare in alcun altro modo.

Per i piccoli risparmiatori, quelli che magari riescono a mettere via alcune centinaia di euro al mese, la soluzione dell’estinzione parziale potrebbe essere più facile da mettere in pratica e, anno dopo anno, ritrovarsi ad aver rimborsato in via anticipata – quasi senza accorgersene – una percentuale importante del proprio mutuo.

Come fare l’estinzione anticipata del mutuo

A seconda della banca con cui si sottoscrive il finanziamento, di solito l’estinzione anticipata si può fare semplicemente dando comunicazione all’istituto di credito di tale volontà.

Per fare l’estinzione anticipata del mutuo, quindi, è sufficiente darne comunicazione alla banca, dichiarando l’intenzione di voler rimborsare (tutto o in parte) prima della scadenza.

Nel 2024 spesso c’è anche la possibilità di entrare nell’area riservata del proprio account bancario e gestire da lì il mutuo, scegliendo tra estinzione parziale ed estinzione totale.

Se la tua banca non permette di farlo, allora devi necessariamente contattarla, o andare in filiale.

Estinzione anticipata del mutuo: conviene? Che costi ha?

Decidere se conviene fare l’estinzione anticipata del mutuo o meno, è una cosa che bisogna valutare di volta in volta, in base ai costi che si avranno.

Per poter prendere una decisione finanziariamente sensata, occorre farsi dare il piano dei costi di estinzione anticipata dalla propria banca, e confrontarlo con i costi per interessi che si pagheranno se, invece, non si dovesse fare l’estinzione.

In genere, si può chiedere alla banca anche di fare un confronto per il cliente, e mettere in evidenza quale tra le due soluzioni è la più conveniente.

Estinzione Anticipata di un prestito

In questa pagina abbiamo parlato dell’estinzione anticipata del mutuo, ma lo stesso discorso vale per i prestiti in generale, basta solamente valutare quando Conviene Estinguere Anticipatamente un Prestito e Quando No.

Fonte: articolo 40 del TUB

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Cessione del Quinto per Dipendenti Cooperative

Il prestito con cessione del quinto per un dipendente di cooperativa potrebbe non essere facile da ottenere. Vediamo come superare eventuali limiti e che alternative ci sono.
Gino Topini

Sei un dipendente di una cooperativa e sei alla ricerca di un prestito personale? Probabilmente ti sarai “scontrato” con una certa difficoltà nel riuscire ad ottenerlo, in quanto numerose banche e finanziarie escludono a monte chi lavora in una cooperativa, in quanto tale lavoro viene ritenuto più rischioso quando lo si considera come garanzia per un prestito personale.

Compilando il modulo qui sopra, invece, potrai richiedere un preventivo gratuito e senza impegno per un prestito con cessione del quinto per dipendenti cooperative.

Continua invece a leggere di seguito per trovare tutte le informazioni sui prestiti per dipendenti di cooperative.

Perché è difficile avere un prestito?

Perché è difficile ottenere prestiti per dipendente di cooperativa?

La motivazione principale sta nel fatto che le banche e le finanziarie considerano il lavoro in cooperativa come meno sicuro rispetto a quello da dipendente “classico”, da un punto di vista della garanzia del prestito.

In maniera particolare questo accade se il dipendente lavora presso delle cooperative di piccole e di medie dimensioni, di fatto delle attività più rischiose rispetto a delle grandi SRL o SPA.

A questo poi si aggiunge il fatto che le assicurazioni non sempre concedono, ai dipendenti di cooperative, la protezione assicurativa sul prestito con cessione, che invece è obbligatoria.

Come superare i limiti?

Questi limiti si evitano se, invece di fare domanda di cessione del quinto dello stipendio, si decidesse di scegliere un classico prestito personale. In questo caso, infatti, gli istituti di credito non valutano la solvibilità del datore di lavoro, bensì solo le garanzie economiche fornite dal dipendente (che magari può avere anche un garante, ad esempio, con cui aumentare la possibilità di ottenere credito).

Certo, anche in questo caso la risposta potrebbe essere negativa, ma se si hanno le giuste disponibilità economiche, o comunque la somma che si deve richiedere in prestito non è grande, le possibilità potrebbero essere migliori (la decisione finale spetta sempre all’istituto di credito).

Leggi anche la nostra guida ai piccoli prestiti

Prestiti dipendenti cooperativa: cessione vs personale

Di seguito una tabella di riepilogo delle differenze tra una cessione V e un prestito personale, personalizzata per i dipendenti delle cooperative.

Cessione del V Prestito personale
Si valuta la solvibilità del datore di lavoro Si valuta la solvibilità del richiedente
 a cattivi pagatori e protestati No cattivi pagatori e protestati
Durata massima 120 mesi Durata massima di solito 84 mesi
Importo massimo a seconda dello stipendio Importo massimo di solito 30.000 €

Requisiti minimi

Così come per tutti i prestiti personali e con cessione del quinto, occorre avere delle garanzie minime per poter fare domanda di finanziamento, oltre che essere in possesso di determinati requisiti.

  • avere almeno 18 anni di età;
  • non essere in pensione (altrimenti si rientra nella cessione del quinto per pensionati, più facile da ottenere);
  • avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • avere un’anzianità lavorativa minima di 6 mesi;
  • avere un TFR sufficiente per garantire la somma richiesta.

Tenete ovviamente presente che questi requisiti sono molto generali e solitamente si applicano alla maggior parte dei prestiti personali e delle cessioni. La banca o la finanziaria potrebbe chiedere maggiori garanzie, a seconda del caso specifico.

Le alternative

Se non si riuscisse ad ottenere un prestito con cessione del V per dipendenti di cooperativa, ci sono alcune alternative:

  • fare domanda per un finanziamento personale, ma attenzione ad evitare di rendere più difficile la propria situazione finanziaria. Leggi anche cosa fare in caso di prestito rifiutato;
  • richiedere un prestito tra privati, o social lending. Si tratta di una tipologia di finanziamento “social” che sta riscuotendo grande successo da diversi mesi grazie anche al fatto che è considerata molto sicura ed affidabile. Questo tipo di prestito permette, a volte, di ottenere credito anche se a volte altre banche e finanziarie rifiutano la concessione, per cui vale sempre la pena provare.

Prestito Sociale Coop

Occorre fare attenzione a non confondere i finanziamenti per i dipendenti di Cooperative, con il prestito sociale Coop.

Mentre i primi sono dei prestiti, il secondo è un libretto di risparmio che i soci Coop possono aprire presso la Coop e l’Ipercoop al fine di contribuire allo sviluppo della stessa, venendo remunerati di un certo tasso di interesse.

Per maggiori informazioni, leggi la nostra recensione sul prestito sociale Coop.

Conclusioni

Alla fine dei conti, essere dipendente di una cooperativa potrebbe rendere difficile ottenere credito, ma come abbiamo visto, con le giuste garanzie e con un po’ di pazienza si potrebbe riuscire a trovare una giusta alternativa alla propria necessità economica del momento.

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Aumentare un prestito in corso: Ecco Come si Può?

Gino Topini

Vuoi aumentare un prestito in corso? Puoi sicuramente cercare di farlo perché diverse banche lo consentono, ma ovviamente ci sono delle considerazioni che devi tenere presente e che andiamo ad approfondire in questa guida.

Aumentare un prestito in corso, come fare

Il modo più veloce per aumentare un prestito in corso è quello di chiedere alla tua banca o alla tua finanziaria di darti altro credito.

Supponiamo che tu abbia già chiesto un prestito da 15.000 euro e ti sei accorto di aver bisogno di altri soldi.

Per poter aumentare il finanziamento in corso devi essere in grado di dimostrare di poter pagare la nuova rata.

Considera che la banca procederà a dei nuovi controlli, un po’ come quelli che ha fatto quando hai richiesto il primo prestito personale.

Dovrai quindi fornire una nuova documentazione reddituale (aggiornata):

  • le ultime 2 buste paga;
  • l’ultimo cedolino della pensione;
  • le ultime 2 dichiarazioni dei redditi (per gli autonomi ed i liberi professionisti).

Considera che ogni banca potrebbe chiederti dei documenti per fare domanda di prestiti in più o in meno rispetto a quelli che abbiamo indicato sopra.

Oltre a questo, la banca andrà a controllare come ti sei comportato fino a questo momento, dunque se hai pagato regolarmente le rate del tuo finanziamento o meno.

Se non lo hai fatto, le possibilità di aumentare un prestito in corso sono davvero minime.

Cosa fare se la banca non ti aumenta il prestito in corso?

Non è detto che riuscire ad avere un aumento del prestito in corso, anche se hai tutte le carte in regola.

In questo caso dovresti valutare delle strade alternative:

  • chiedere un prestito ad amici e parenti;
  • chiedere un prestito presso un’agenzia di prestiti tra privati come Younited Credit (vedi sito ufficiale);
  • chiedere un finanziamento presso un’altra società finanziaria.

Chiedere un prestito ad amici e parenti

Potresti provare a chiedere un prestito ad amici e parenti, nel qual caso esci fuori dal classico finanziamento bancario.

I prestiti ad amici a parenti sono legali e possono essere richiesti senza pagamento di interessi (tecnicamente si chiamano prestiti infruttiferi).

Chiedere un prestito presso un’agenzia di prestiti tra privati

Spesso i prestiti tra privati sono delle alternative interessanti ai finanziamenti chiesti in una banca o in una finanziaria.

Alcune agenzie di intermediazione come Younited Credit (click per sito ufficiale) ti consentono di fare richiesta di finanziamenti anche se non sei riuscito ad aumentare un prestito in corso.

Chiedere un finanziamento presso un’altra società finanziaria

Potresti anche provare a chiedere un prestito presso un’altra banca o un’altra finanziaria.

Tecnicamente, dovresti aprire due finanziamenti contemporaneamente, una cosa che puoi fare sempre nel rispetto di determinate condizioni.

Aumentare un prestito in corso, le conclusioni

Come abbiamo visto, rispettando determinate condizioni, puoi aumentare un prestito in corso e avere più soldi da spendere per le cose di cui hai bisogno.

Come al solito, ricorda che aumentare un finanziamento in corso ti comporterà una rata mensile più alta, per cui valuta sempre con attenzione se è una cosa di cui hai proprio bisogno o se hai delle possibilità alternative (rimandare la spesa, o attingere a dei soldi che hai messo da parte, ad esempio).

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