Come aprire partita IVA nel 2016? Quali sono i requisiti fondamentali per poter aprire partita IVA, chi lo può fare, quali sono gli obblighi a carico dell’imprenditore, quali i costi legati all’apertura, le tasse da pagare?
In questo approfondimento vogliamo fare chiarezza sulle modalità di apertura della Partita IVA nel 2016, con informazioni aggiornate.
Per poter fare l’apertura della partita IVA, si può scegliere tra due opzioni:
- fare tutto da solo
- rivolgersi ad un commercialista
Contenuti
Come aprire la partita IVA da solo, in maniera autonoma
Se si preferisce fare tutto da soli, per risparmiarsi il costo della prestazione del commercialista, bisogna fare richiesta di apertura della partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate.
E’ possibile compilare il modulo apposito, che si ottiene presso la sede locale dell’agenzia delle entrate, oppure attraverso il nuovo sistema della Comunicazione Unica, che ha l’obiettivo quello di rendere più facile aprire la partita IVA in maniera autonoma. Con questo metodo, infatti, si può fare tutto da internet, attraverso il canale telematico messo a disposizione proprio dall’Agenzia delle Entrate.
Ecco i passaggi da fare:
- Trovare il proprio codice Atecofin;
- Scaricare il modello relativo all’apertura della partita IVA dal canale telematico dell’Agenzia delle Entrate;
- Compilarlo in ogni sua parte;
- Riconsegnarlo sempre alla stessa Agenzia.
Aprire la partita IVA da soli non comporta costi.
Aprire la partita IVA da un commercialista, quanto costa?
Tanti preferiscono rivolgersi ad un commercialista per aprire la partita IVA perché, essendo un professionista, si è al riparo da eventuali errori e, in più, non si spende tempo nel fare tutto in maniera autonoma.
Il costo della prestazione del commercialista per aprire la partita IVA varia molto: nel 2016 ci sono ancora diversi dottori commercialisti che offrono questo servizio gratuitamente, a patto di diventare poi clienti, e altri che chiedono fino a 200 € .
Costo: fino a 200 euro, una sola volta
Costi e imposte della partita IVA
Aprire la partita IVA comporta il dove sostenere tutta una serie di costi, sia per il suo mantenimento che relativamente alle tasse e ai contributi previdenziali che occorre pagare.
Ecco i costi 2016 della partita IVA.
Costo di iscrizione alla Camera di Commercio
Ogni Partita IVA deve essere iscritta alla Camera di Commercio, un tributo che tutte le aziende devono pagare per poter operare. L’iscrizione è obbligatoria per le ditte individuali, sia artigiani che commercianti, mentre è facoltativa per i liberi professionisti.
Costo: circa 100 euro all’anno.
Contributi Previdenziali
Tutti coloro che hanno una partita IVA sono obbligati a versare dei contributi minimi pari al 22,65% del proprio fatturato. Questa percentuale si applica ai commercianti e agli artigiani.
Il pagamento dei contributi per la pensione deve essere fatto in 4 rate diverse, ogni anno:
- 16 febbraio
- 16 maggio
- 16 agosto
- 16 novembre
A questa percentuale minima bisogna anche considerare una percentuale extra, a seconda del fatturato.
Le tasse
Chi ha partita IVA ha l’obbligo di fare, ogni anno, la dichiarazione dei redditi. In maniera particolare si parla di IRPEF e IRAP.
Partita IVA IRPEF
I liberi professionisti devono presentare la dichiarazione IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), il cui ammontare viene calcolato in percentuale a seconda del fatturato che si fa.
L’IRPEF viene calcolata a scaglioni di fatturato, nel 2016 ecco come è organizzata:
- Reddito da 0 a 15.000 euro, aliquota del 23%. In caso di fatturato massimo, si pagano 3.450 di tasse. In questa fascia rientrano anche tutti i lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 1.250 euro al mese;
- Reddito tra 15.001 e 28.000, aliquota del 27%. In caso di fatturato massimo si pagano 6.960 euro di tasse. Rientrano in questa fascia anche tutti i lavoratori dipendenti che guadagnano tra 1.251 e 2.335 euro al mese. L’aliquota del 27% viene calcolata solo sulla parte che eccede la prima fascia: ad esempio su un reddito da 20.000 euro all’anno, sui primi 15.000 viene calcolata l’aliquota base del 23%, sulla differenza quella del 27%;
- Reddito tra 28.001 e 55.000 euro, aliquota del 38%. In questo caso le tasse da pagare per i redditi più alti sono di 17.220 euro;
- Reddito tra 55.001 e 75.000 euro, aliquota del 41%. La rata massima da pagare, in caso di fatturato massimo, è di 25.420 euro;
- Reddito superiore a 75.000 euro, aliquota del 43%
Partita IVA IRAP 2016
Le aziende che hanno partita IVA devono pagare anche l’IRAP, Imposta Regionale sulle Attività Produttive. La percentuale sul fatturato è del 3,90%.
Partita IVA e regime dei minimi
I possessori di partita IVA che scelgono di essere assoggettati al regime dei Minimi, possono pagare, per i primi 5 anni di attività, ad una percentuale del 5% invece che della classica vista in precedenza.
Altri vantaggi sono legati al fatto che non si paga IRPEF, IRAP, IVA, né addizionali. Inoltre, non si è soggetti ai controlli degli studi di settore e non bisogna tenere le scritture contabili altrimenti obbligatorie.
Possono farne parte solo i possessori di partita IVA fino a 35 anni di età e che rientrano in determinate caratteristiche.
Partita IVA e regime forfettario
Il regime forfettario ha gli stessi vantaggi di quello dei minimi, dura sempre 5 anni. L’unica differenza è che l’importo delle tasse da pagare è pari al 15% del fatturato.