Liberi professionisti e lavoratori autonomi possono portare in deduzione o in detrazione dalle tasse da pagare (IRPEF) alcuni costi, in maniera tale da abbassare il più possibile l’impatto del pagamento e cercare di risparmiare il più possibile. Quali sono le deduzioni e le detrazioni che i liberi professionisti con partita IVA possono fare nel 2016?
Contenuti
Detrazioni liberi professionisti 2016
Partiamo dal dire che non tutti i costi che un libero professionista sostiene ogni giorno possono essere portati in detrazione delle sue tasse, bensì solo quelli legati all’attività che esso svolge.
La maggior parte delle volte, i costi sostenuti dal libero professionista vengono detratti secondo il principio di cassa: quando vengono sostenuti, si possono scaricare.
I costi che possono essere portati in detrazione dall’IRPEF devono essere, come detto, strumentali, ovvero devono essere stati sostenuti proprio per l’attività economica che si svolge.
Uso promiscuo dei beni strumentali e personali
Capita, a volte, nella vita di un libero professionista di usare un bene personale per lavoro. E’ il caso di un’auto, di un computer, di un cellulare, ecc…
Tutti questi costi devono poter essere portati in detrazione, ma diventa difficile, per il legislatore fiscale, stabilire con esattezza quanta spesa si possa detrarre. Per questo motivo, vengono stabilite delle quote massime “a forfait”.
Affitto di un ufficio o di uno studio, oppure uso promiscuo di casa
Una precisazione a parte deve essere fatta per l’affitto di uno studio o di un ufficio, oppure per l’uso di una stanza di casa adibita ad ufficio.
Nel primo caso (affitto di uno studio o di un ufficio), si può detrarre completamente il canone di affitto mensile. Nel secondo caso (stanza adibita ad uso ufficio) bisogna sapere che i costi possono essere detratti in maniera promiscua, ad esempio al 50%.
In realtà, per i liberi professionisti non fa differenza perché il reddito che viene prodotto dall’abitazione principale non è tassabile, dunque è solo un problema di dichiarare le cose nella maniera corretta tra i redditi.
In maniera specifica, bisognerà indicare come non tassabile ai fini del reddito delle persone fisiche il 50% della rendita dell’immobile, e come non tassabile in virtù della detrazione come costo professionale l’altro 50%.
Se avete dubbi, vi consigliamo di rivolgervi ad un buon commercialista, che potrà anche darvi indicazioni in merito alla giusta percentuale di costi da poter portare in detrazione, così da evitare qualunque attacco da parte dell’agenzia delle entrate nel caso di una percentuale di costi detratta troppo elevata rispetto all’attività svolta.
Mobili e arredi
Avere un ufficio, presuppone ovviamente anche arredarlo, in maniera tale che si possa dare al cliente una certa visione di professionalità tale da rispecchiare quello che si fa per vivere.
Da questo punto di vista, per poter detrarre il costo dei mobili e degli arredi in generale, è consigliato avere una stanza di casa completamente dedicata al lavoro, all’interno della quale tutte le spese legate al mobilio potranno essere detratte (anche nel caso di prestiti per arredi, si potranno detrarre le spese degli interessi passivi).
Avere una stanza a parte è consigliato nel caso in cui si sia soggetti ad ispezioni e verifiche da parte del fisco.
Costi per hardware e software
Tutti i liberi professionisti che hanno bisogno di un computer per poter lavorare, il costo dell’hardware e del software è scaricabile sia relativamente all’acquisto dello stesso che legato ad eventuale manutenzione e riparazione. Nella lista sono inclusi i computer, gli smartphone, i tablet, le stampanti e così via.
Assicurazioni professionali
Si dice sempre che se i liberi professionisti si ammalano o non possono lavorare per un certo periodo di tempo non guadagnano. A seconda del lavoro che si fa, la cosa potrebbe essere reale, il che porta alla necessità di sottoscrivere un’assicurazione privata professionale che possa proteggere il soggetto e la sua famiglia da qualunque imprevisto.
Tali costi sono detraibili al 100% sia ai fini IRPEF che IRAP e IVA.
Spese di formazione professionale per corsi di formazione, master e così via
Tutte le spese che un libero professionista deve sostenere per rimanere aggiornato, dunque corsi di qualunque genere (anche avanzati), master, partecipazione a convegni e così via, possono essere portati in detrazione delle tasse per un importo massimo pari al 50% del costo stesso.
Oltre che la spesa per il corso in sé, è possibile detrarre, sempre nella stessa percentuale, anche i costi relativi all’alloggio e al trasporto.
Si possono detrarre anche le spese relative all’acquisto di libri o riviste specializzate.
E’ possibile, inoltre, andare a detrarre le spese che sono sostenute anche all’estero, il tutto a patto che si possa dimostrare il costo (per cui, ricordatevi sempre di pagare con carta di credito e di farvi dare fattura).
Spese di viaggio e trasporto
Questa tipologia di costo, che rientra all’interno di quelli considerati minori, possono essere detratti al massimo per il 75%, entro il limite massimo del 2% del fatturato. Le spese di rappresentanza, invece, si possono detrarre per un massimo del 75% entro l’1% del fatturato.
Interessi passivi sui finanziamenti
Quando si fa ricorso a dei prestiti aziendali o finanziamenti per liberi professionisti per acquistare un qualche oggetto o servizio di cui si ha bisogno per la propria attività aziendale, è possibile portare in detrazione dalle tasse la spesa legata agli interessi passivi, ma nei limiti di quanto definito dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).
Allo stesso modo si possono portare in detrazione le spese legate agli interessi passivi sul leasing e altri canoni di locazione.
Leasing
Le spese legate al leasing di qualunque genere possono essere portate in detrazione, anche in maniera abbastanza vantaggiosa rispetto ai costi di un prestito.
Nello specifico, si possono detrarre i costi di:
- leasing auto
- leasing strumentale
- leasing immobiliare
Detrazione costi dalle tasse per i liberi professionisti, un ricordo finale
Chiudendo questo articolo, vi ricordiamo che per poter portare in detrazione i costi legati alla propria attività imprenditoriale occorre conservare le fatture di acquisto e tutti i giustificativi di spesa.
Inoltre, per poter provare la spesa, è necessario farla con un metodo di pagamento tracciabile, ad esempio il bonifico bancario o la carta di credito.