Sei alla ricerca di informazioni e di una guida su come aprire un ristorante vegano? Vuoi sapere tutti gli impegni burocratici (e non solo) che questo tipo di ristorante comporta?
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Perché aprire un ristorante vegano?
La crescente attenzione alla salute, e all’alimentazione in particolare, unita ad una maggiore consapevolezza (ed empatia) su tematiche ambientali e animaliste, ha fatto sì che negli ultimi anni sia esponenzialmente cresciuto il computo di coloro che hanno adottato una dieta vegana.
Ciò significa avere ottime opportunità di business: ti sarai certamente accorto di come moltissimi bar, chioschi, gastronomie offrano nel loro menu piatti vegetariani, ma in effetti il pubblico vegano non risulta ancora soddisfatto dal mercato.
Perché dunque non essere tu quello che spinge in questa direzione? Aprire un ristorante vegano è un’idea originale e redditizia, poiché andrai a coprire una carenza nell’offerta della ristorazione: un luogo non solo per nutrirsi ma per offrire un luogo in cui condividere una nuova filosofia di vita. Per la stessa ragione, offrendo un servizio di altissima qualità, è semplice fidelizzare i clienti vegani e non solo; con una proposta culinaria varia, divertente, gustosa potrai raggiungere anche, più in generale, tutti coloro che desiderano mangiare in modo etico, rispettoso degli altri esseri viventi e dell’ambiente.
Certamente aprire un’attività imprenditoriale non è semplice; siamo sommersi dalla burocrazia, senza contare che se non sei un esperto del settore potresti incontrare non poche difficoltà nel districarti tra leggi e normative.
Continua a leggere questa piccola guida su come aprire un ristorante vegano: scopriamo insieme, passo passo, come avviarsi verso il successo.
L’iter burocratico
Per aprire un ristorante, anche vegano, occorre anzitutto essere in possesso dei cosiddetti requisiti morali: maggiore età, assenza di interdizione o dichiarazioni di fallimento.
Assodato questo punto, si inizia subito con la parte noiosa ma fondamentale, e questa richiederà tutta la tua pazienza e attenzione. Saltare o non completare adeguatamente anche solo uno di questi passaggi rischia di ritardare (e non di poco) l’apertura del tuo ristorante.
Partita IVA, iscrizione al registro delle imprese, iscrizione a INPS e INAIL tramite Comunicazione Unica sono operazioni per cui non è richiesto molto tempo, dovresti poter concludere in pochissimi giorni. La strada per aprire il ristorante vegano però non finisce qui.
Attestati HACCP e SAB
Un po’ più lungo invece il processo per ottenere l’HACCP, ossia un attestato che certifichi un sistema di controllo per la sicurezza alimentare, che garantisca, insomma, che sei a conoscenza delle norme igieniche e dei rischi insiti nel tuo futuro lavoro. In questo caso dovrai seguire un corso di formazione; la soluzione più pratica, e non certo inferiore per qualità, è quella di seguire un corso online, in modo da avere flessibilità nei tempi.
Altro attestato obbligatorio è il SAB (ex REC), che ti occorre per la somministrazione di alimenti e bevande. Anche in questo caso dovrai iscriverti a un corso, ma nella maggior parte dei casi gli enti propongono HACCP e SAB anche in un unico pacchetto. Una differenza sostanziale è che il SAB non ha scadenza, mentre l’HACCP si rifà alle normative regionali, pertanto la durata del corso e la scadenza possono variare. In tutti i casi la validità è nazionale, quindi se ha conseguito HACCP e SAB, ad esempio, in Calabria, il loro valore legale sussiste anche in Veneto.
Tuttavia, se possiedi uno dei seguenti requisiti, il SAB non si rende obbligatorio:
- esperienza lavorativa di due anni (anche non continuativi) negli ultimi cinque nel settore alimentare e/o nella somministrazione di alimenti e bevande;
- qualifica triennale o diploma di scuola secondaria superiore o diploma di laurea in materie afferenti al commercio e/o alla preparazione e somministrazione di alimenti.
Permessi della ASL e del Comune
Ci siamo quasi! Non ti resta che ottenere il nulla osta da parte della ASL così da poter dimostrare il rispetto delle norme igieniche e di sicurezza del locale. In ultimo entra in gioco il Comune, in primis per il permesso di apertura, e in secundis per il permesso di esporre un’insegna fuori dal locale. Certo, potresti decidere di non montarla e risparmiare così la relativa tassa, ma perderesti in visibilità. Altre imposte riguardano poster e cartelli, dunque fa’ attenzione perché per una vista rischi multe salate che vedremo a breve.
Quanto costa aprire un ristorante vegano
Mettiamo il caso tu voglia iniziare con un piccolo locale, per poi eventualmente allargare l’attività quando sarà ben consolidata.
Ecco, una cifra minima per allestire dignitosamente e a norma l’immobile ammonta a circa 150.000 euro. A meno che tu non abbia questi risparmi da parte, dovrai chiedere un prestito o un finanziamento. Forse siamo stati un po’ rudi, ma è inutile girarci attorno: con una cifra inferiore rischi di non curarti di elementi essenziali che fanno la differenza. Abbiamo però una buona notizia; il nostro conto include tutto ciò che occorre per iniziare, dalle utenze al personale, passando per gli adempimenti fiscali e le materie prime.
Abbiamo inoltre parlato prima di una tassa su insegne, poster e cartelli. Si tratta di un onere comunale, dunque potrebbero esserci differenze notevoli da luogo a luogo. Inoltre l’imposta è dovuta solo per quelle pubblicità di dimensioni superiori a 300 centimetri quadrati. Altro fattore che determina il prezzo è la veste grafica: un’insegna luminosa, per semplificare, costerà ben di più di un pannello ordinario.
Tornando alle materie prime, è utile sapere fin dall’inizio che sugli ingredienti non dovrai mai lesinare: prodotti biologici, di stagione, a chilometro zero, equosolidali, provenienti da consorzi del territorio, faranno sì che le tue portate saranno sempre di prima qualità E, naturalmente, attenzione anche agli chef, che dovranno essere formati in maniera specializzata sulla cucina vegana e con una buona dose di creatività.
Aprire un ristorante vegano può risultare più costoso rispetto ad un investimento nella ristorazione tradizionale, perché come detto all’inizio si tratta non solo di dieta ma di un modo di vivere differente. Dovrai, ad esempio, far attenzione agli arredi e ai loro materiali, che siano di riciclo o comunque a basso impatto ambientale, proporre menu variegati e golosi, prediligere dolcificanti non raffinati e cotture al vapore, insomma tante accortezze, moltissime spese ma anche grandi soddisfazioni.
Suggerimento: tieni d’occhio i bandi per finanziamenti alle imprese, agevolazioni e contributi a fondo perduto che puoi chiedere, in modo da abbattere una parte dei costi.
Aprire un ristorante vegano in franchising
Fin qui abbiamo descritto come aprire un ristorante vegano in proprio. Un’altra strada è quella di rivolgersi ad un franchising, ossia ad un marchio già presente in Italia. Il vantaggio è quello di potersi avvalere della maggiore esperienza di chi si occupa del settore già da tempo, e naturalmente anche quello di contare sulla sua popolarità consolidata.
Anche dal punto di vista burocratico e organizzativo l’iter è più rapido e semplice, ma certo dall’altro lato si perde qualcosa in termini di autonomia e flessibilità. L’investimento iniziale è meno gravoso con il franchising, quindi potrebbe essere un’opzione da prendere in considerazione se non si ha la possibilità di ottenere un prestito o finanziamento.
Risulta però difficile dire quale sia la soluzione migliore in termini assoluti; dipende dall’idea di ristorante vegano che hai in mente. In tutti i casi, chiedere consulenza e preventivo è senza impegno, e tra le migliori proposte in franchising ti suggeriamo quelle di Veggy Days (sia fast che slow food) che UV Store + UV Meal (negozio + ristorante). Questi e altri franchising offrono anche pacchetti chiavi in mano: non dovrai preoccuparti di nulla se non di goderti l’inaugurazione del tuo nuovo ristorante veg.
In conclusione, conviene aprire un ristorante vegano oggi?
Indubbiamente il trend è in salita, sono sempre di più le persone che si stanno “convertendo” al vegan o quantomeno al vegetarianesimo.
Per questo motivo, in teoria il numero di clientela potenzialmente attratta dal tuo ristorante veg potrebbe crescere in futuro (ovviamente dipende dalla qualità dei tuoi piatti e dal servizio che offri).
Diciamo che, ad oggi, aprire un ristorante vegano è una scelta che può garantirti un futuro interessante da un punto di vista lavorativo!