In questo articolo vedremo cosa fare per un prestito rifiutato e cercheremo di capire perché una banca può decidere di non concedere un finanziamento.
Ma, soprattutto, cercheremo di capire cosa puoi fare in caso di prestito rifiutato e quanto tempo deve passare per richiedere un’altro finanziamento.
Contenuti
Perché viene rifiutato un prestito
Potrebbe capitare che la richiesta di un prestito personale venga rifiutata, apparentemente senza motivo. In realtà, sono diverse le ragioni per le quali una banca o una finanziaria decide di non concedere un prestito.
La parte più importante è capire perché si è stati rifiutati, quale è stato il motivo che portato l’istituto di credito a respingere la domanda di finanziamento.
Le motivazioni di solito sono tre.
Cattivo pagatore
E’ una delle cause più frequenti di rifiuto di un prestito. L’iscrizione nel registro dei cattivi pagatori è quanto di più terribile possa esserci se si dovesse aver bisogno di un nuovo finanziamento.
Il problema principale della cosa è che già una volta non si è riusciti a pagare regolarmente le rate ai pagamenti dei debiti (indipendentemente dalla colpa, o se è stata una semplice dimenticanza), dunque la finanziaria o la banca potrebbero non voler concedere ancora una volta un prestito.
La soluzione:
- se si è dei lavoratori dipendenti o dei pensionati, si può fare richiesta di prestiti con la cessione del quinto per dipendenti o per pensionati (leggi quali sono le pensioni escluse dalla cessione del quinto)
- se si dei lavoratori autonomi, si può provare a presentare un garante oppure sottoscrivere dei prestiti con cambiali
- se si è disoccupati, ci sono davvero pochissime speranze (per maggiori informazioni leggi la nostra guida sui prestiti per disoccupati)
Poche garanzie reddituali
Nel caso in cui hai poche garanzie reddituali, ovvero degli introiti mensili eccessivamente bassi, la finanziaria potrebbe decidere di non concedere il prestito.
La soluzione:
- chiedere qual è l’importo massimo che sarebbero disposti a darti e vedere se “ci rientri”;
- aggiungere una o più garanzie “personali“, come una fidejussione (ovvero un garante che si fa carico del finanziamento nel caso in cui il debitore principale non adempia)
- sottoscrivere delle cambiali e accendere un prestito cambializzato, in questo caso molto dipende dalla finanziaria, se la accetta come possibile soluzione o meno
Eccessivo indebitamento
Potrebbe capitare che tu abbia già dei prestiti in corso, oppure che sia impegnato nel rimborso del mutuo per la casa.
Se l’importo della rata (o delle rate) che stai già pagando occupa gran parte del tuo budget mensile, la banca potrebbe decidere di rifiutarti un nuovo finanziamento.
La soluzione:
- ricorrere al consolidamento debiti, ovvero riunire tutte le rate di un prestito in una sola, più leggera
- estendere la durata del finanziamento in essere (è possibile soprattutto con la cessione del quinto, potrebbe interessanti anche sapere chi può richiedere la cessione del quinto)
- estinguere il primo finanziamento e poi fare domanda per uno nuovo
Cessione del quinto rifiutata
Un caso particolare di rifiuto è quello della cessione del quinto, e infatti dobbiamo distinguere due eventualità:
- il rifiuto avviene dalla banca o dalla società finanziaria, che decidono di non concedere il prestito. E’ una cosa che può avvenire in caso di dipendente a tempo determinato, se l’azienda è di piccole dimensioni oppure se le garanzie fornite non sono (per qualunque motivo) sufficienti;
- il rifiuto avviene dal datore di lavoro, nel senso che egli decide di non appoggiare la domanda di cessione di un suo dipendente (ricordiamo che il datore di lavoro deve firmare dei documenti in cui si impegna a pagare puntualmente le rate del prestito). Egli non può legalmente farlo, per cui questo rifiuto non è legittimo. Per maggiori informazioni, ti invitiamo a leggere il nostro articolo sul rifiuto della cessione da parte del datore di lavoro.
Finanziamento rifiutato senza motivo apparente?
Se hai analizzato per bene la tua situazione e non hai capito in alcun modo perché il finanziamento ti è stato rifiutato, nel senso che non sei cattivo pagatore, hai sufficienti garanzie e non hai altri debiti accesi, il motivo potrebbe essere perché non hai mai fatto richiesta di prestiti prima di oggi.
Cliente nuovo (o non censito)
Potrebbe capitare che la motivazione sta semplicemente nel fatto che non si è mai avuto bisogno di un finanziamento prima e che, dunque, non sei conosciuto alle società finanziarie e alle banche. E’ questo il caso del primo prestito personale. In questo caso, soprattutto se la prima richiesta che si fa è di importo abbastanza elevato (diciamo superiore alle 5.000 o 10.000 euro) il rischio di essere respinti c’è.
La soluzione:
- presentare domanda di prestito per dei piccoli importi di circa 2.000 o 3.000 euro (i cosiddetti piccoli prestiti) accompagnato dalla firma di un garante. Pagando le rate in maniera costante per almeno 6 mesi (meglio se 8) si potrà avere una base più solida sulla quale presentare una nuova domanda di finanziamento per importi maggiori
Quelle elencate in questa pagina sono solitamente le motivazioni più comuni, se anche in questo caso non riesci ad identificarti, chiedi alla finanziaria o alla banca il perché non ti è stato concesso il prestito, ti daranno la motivazione ufficiale.
Dopo quanto tempo posso richiedere un finanziamento rifiutato?
30 giorni.
Bisogna attendere almeno 30 giorni di tempo tra il rifiuto e la nuova richiesta.
Questo perché il rifiuto è un procedimento che viene iscritto al CRIF e qui vi resta per 30 giorni.
Entro questo periodo di tempo nessuna banca o finanziaria, vedendo il precedente rifiuto, vi concederà un finanziamento.
Dal momento in cui viene respinta la richiesta di un prestito, e quando si vorrà presentare domanda per un altro finanziamento, potrebbe essere fondamentale avere a portata di mano la liberatoria del prestito rifiutato.
Di cosa si tratta?
In pratica, è un documento, rilasciato dall’istituto di credito o dalla banca che hanno rifiutato il prestito, che attesta lo status della prima richiesta, quella del finanziamento scartato.
Affinché si possa fare domanda di nuovo prestito, è necessario che la prima domanda non sia nello status “Richiesta”, ma piuttosto “Respinta” o “Ritirata”. La liberatoria del prestito ha proprio lo scopo di confermare lo status della domanda iniziale di credito, ma per saperne di più ti invitiamo a leggere la nostra liberatoria prestito rifiutato.
Prestito rifiutato: come fare e cosa succede?
Quando un prestito viene rifiutato, tale situazione viene iscritta al CRIF (il registro dei cattivi pagatori).
Ci sono arrivate diverse domande che ci chiedono “quando posso chiederne un altro”.
Ebbene, tale informazione rimane pubblicamente visibile e accessibile a chi ne fa richiesta per 30 giorni, dopodiché viene cancellata. Dunque, in caso di prestito rifiutato, prima di fare una nuova richiesta, conviene far passare almeno 30 giorni di tempo, altrimenti si incorrerà in un altro rifiuto.
Ci sono infine alcune possibilità particolari di rifiuto: rifiuto della cessione del quinto, prestito tra privati non concesso, Findomestic e SpecialCash Postepay.
Se hai trovato il motivo per qui il prestito ti è stato negato, e vuoi tentare con una finanziaria diversa, chiedi un preventivo gratuito e senza impegno a Signor Prestito.
Prestito rifiutato, la situazione delle varie agenzie e banche
Le motivazioni di un prestito rifiutato sono pressoché identiche per ogni banca e per ogni finanziaria.
Tuttavia, potresti voler approfondire alcuni dettagli su specifiche banche e finanziarie:
- prestito Postepay rifiutato;
- prestito BancoPosta rifiutato;
- prestito Compass rifiutato.
Prestito rifiutato, il riepilogo
Ecco il riepilogo delle principali motivazioni per cui un finanziamento non viene concesso:
- Non hai entrate monetarie ritenute sufficienti. Spesso è questa la motivazione principale che porta al rifiuto di un finanziamento da parte di una banca o di una finanziaria. Se hai magari uno stipendio basso, oppure sei assunto part time, potresti non riuscire ad offrire sufficienti garanzie per poter ottenere un prestito;
- Sei stato appena assunto o hai aperto da poco una tua attività. L’anzianità lavorativa è importante perché ti conferisce stabilità agli occhi di una banca. Di solito, i dipendenti dovrebbero essere assunti almeno per 6 mesi prima di fare domanda di prestito (ci sono delle eccezioni, leggi la nostra guida ai prestiti per nuovi assunti), mentre per gli autonomi sono richiesti almeno 12 mesi di anzianità dell’azienda;
- Si hanno altri finanziamenti in corso. Benché la legge non vieta di poter chiedere un prestito anche nel caso in cui se ne ha un altro, questa situazione limita la capacità di rimborso. Ad esempio, se si ha uno stipendio mensile di 1.000 euro e delle rate da 200 euro al mese, la nuova capacità monetaria per il secondo prestito è di 800 euro, dunque la differenza, e questo potrebbe essere insufficiente per ottenere l’altro finanziamento;
- Si è segnalati come cattivi pagatori o come protestati, una situazione negativa dalla quale bisognerebbe uscire quanto prima. Scopri più informazioni su come poter fare. La segnalazione come cattivo pagatore accade quando non si rimborsano tutte le rate di un prestito passato, mentre quella come protestato se si sono avuti problemi con delle cambiali non pagate o con degli assegni scoperti. Scopri come uscire da una situazione debitoria negativa;
- Non si hanno sufficienti garanzie, in maniera particolare per quanto riguarda gli autonomi. Se i dipendenti ed i pensionati sono garantiti dallo stipendio e dalla pensione, gli autonomi “solo” dalla dichiarazione dei redditi. In questo caso, se l’importo per il quale si fa domanda di prestito è alto potrebbe essere necessario presentare un garante (fidejussore) oppure una garanzia reale (come un’ipoteca). Altra alternativa è la sottoscrizione di un prestito con cambiali, ti rimandiamo alla sezione apposita per saperne di più.