Quando si parla di prestiti per pensionati ci troviamo di fronte a delle soluzioni molto vantaggiose e convenienti dal punto di vista dei tassi di interesse applicati. In questa guida completa vediamo che cosa sono i prestiti con cessione del quinto per pensionati INPS, chi li può richiedere, quali sono le principali società finanziarie che li concedono e che vantaggi hanno.
I prestiti per pensionati INPS sono concessi con la modalità della cessione del quinto e sono riservati a tutti coloro che “godono” di una pensione concessa da questo ente previdenziale.
Contenuti
Cessione del quinto Pensionati INPS: come averli
I prestiti con la cessione del quinto vengono richiesti, presentando tutta una serie di documenti, direttamente presso una società finanziaria o una banca, la quale ha pieno diritto di decidere se concedere o meno tale finanziamento. L’INPS si occuperà del versamente della rata mensile di rimborso del prestito, la quale viene trattenuta direttamente dalla pensione netta secondo le indicazioni della quota cedibile fornite sempre dall’ente previdenziale.
Per avere maggiori informazioni sul calcolo della quota cedibile ti invitiamo a leggere qui.
La pensione minima
Per poter ottenere un prestito con la pensione è fondamentale che l’emolumento mensile che si prende sia più elevato rispetto alla pensione minima.
> Prestiti con pensione minima
La rata mensile da pagare
Il calcolo della rata mensile da pagare è fondamentale per capire quanto un pensionato può ottenere in termini di importo del prestito.
Per saperlo viene fatto il calcolo della quota cedibile, di cui abbiamo parlato già in precedenza, un conteggio molto semplice e veloce che ti invitiamo a fare direttamente da questa pagina.
I tempi di erogazione
Solitamente le tempistiche di erogazione sono sempre molto veloci, dato che la garanzia della pensione è importante e assicura, praticamente nella totalità dei casi, di ottenere credito.
Pensioni escluse
Fermo restando che tutte le pensioni di anzianità sono utili per poter chiedere dei prestiti per pensionati, la legge specifica che non tutte le pensioni lo siano
Ti invitiamo a leggere la nostra pagina sulle pensioni escluse dalla cessione del quinto per trovare se la tua tipologia di pensione è valida o meno.
Cosa bisogna fare per richiedere il prestito?
Per prima cosa chiariamo (se ce ne fosse bisogno) che non è l’INPS in sé a prestare i soldi, bensì una banca.
Detto questo, il pensionato deve farsi dare una dichiarazione di quota cedibile da parte dell’INPS nella quale si attesta l’importo massimo che il pensionato può pagare in termini di rata mensile.
Tale importo, per legge, non può mai superare 1/5 della pensione netta e non può mai andare ad intaccare la pensione minima.
Questa dichiarazione deve essere consegnata, dal pensionato, alla banca o alla società finanziaria che ne terrà conto in fase di elaborazione della proposta di finanziamento.
Se il pensionato, nella fase di richiesta del prestito, si rivolgerà ad una delle banche che sono convenzionate con l’INPS, l’ente previdenziale non consegnerà la dichiarazione di quota cedibile al pensionato, ma la invierà direttamente all’istituto di credito.
Età massima
L’età massima del richiedente cambia a seconda della finanziaria o della banca a cui ci si rivolge per la richiesta di prestito.
In linea di massima possiamo dire che l’età limite è 75 anni non compiuti al momento del pagamento dell’ultima rata.
Detto questo, aggiungiamo che ci sono alcune finanziarie che permettono di richiedere prestiti per pensionati fino a 80 anni e alcune anche prestiti per pensionati fino a 90 anni, ma onestamente sono rare ed i tassi di interesse si alzano anche in maniera notevole.
Cattivi pagatori e protestati
Chi è stato segnalato come cattivo pagatore o come protestato e ha bisogno di un finanziamento per pensionati può fare domanda della cessione del quinto.
Come abbiamo visto nella guida alla cessione del quinto, infatti, questa tipologia di finanziamento viene concessa anche a chi ha avuto disguidi finanziari in passato grazie al fatto che è presente la garanzia dello stipendio e del TFR nel caso di dipendenti, oppure della pensione nel caso di coloro che non lavorano più.